Wall Street non risponde come previsto da Trump: analisi di E. Barucci

Qualcosa non sta procedendo come Donald Trump aveva previsto. Non si tratta delle negoziazioni per porre fine al conflitto in Ucraina, ma piuttosto della situazione economica, in particolare dell’andamento della borsa americana.

Interesse limitato per i mercati finanziari

Dal momento in cui è tornato alla Casa Bianca nel gennaio 2025, Trump ha mostrato un interesse limitato per i mercati finanziari, a differenza del suo primo mandato, durante il quale aveva twittato circa 150 volte per evidenziare i record di Wall Street. In questo nuovo contesto, il presidente ha preferito concentrarsi su questioni come i tagli alla spesa pubblica e le politiche commerciali, trascurando il tema della borsa.

Andamento economico e aspettative

Le ragioni di questa scelta sono molteplici. L’andamento economico e dei mercati non sta rispettando le aspettative di Trump. Non ci sono segnali di un imminente crollo di Wall Street, ma il sogno di un’epoca d’oro per l’economia americana, promesso durante la campagna elettorale, non si è materializzato. Anche un andamento stagnante della borsa, in un contesto di alte aspettative, è visto come una notizia negativa, che viene tenuta sotto controllo per mantenere viva l’immagine di invincibilità del presidente.

Dati sulla borsa americana

Analizzando i dati, si nota che, nel periodo compreso tra le elezioni americane e la fine di febbraio 2025, la borsa americana ha registrato solo un incremento del 2,5%, a fronte del 13% di crescita del primo mandato di Trump. Le previsioni per il 2025 indicano un andamento piatto, mentre la volatilità è aumentata notevolmente.

Difficoltà delle aziende tecnologiche

Le cosiddette “magnifiche 7”, le aziende leader nel settore tecnologico, stanno affrontando difficoltà significative. A partire dall’inizio dell’anno, i risultati sono preoccupanti: Apple ha registrato un calo del 4,5%, Tesla del 25,5%, Alphabet del 12%, Nvidia del 13%, Amazon del 7% e Microsoft del 9%. L’unica eccezione è Meta, che ha visto un incremento dell’11%.

Risveglio dei mercati azionari europei

In contrasto, i mercati azionari europei hanno mostrato un significativo risveglio, con un incremento del 10% per l’indice dei maggiori titoli europei, superando per la prima volta in anni gli Stati Uniti, dove lo Standard & Poor ha registrato solo un 3,4%. Nonostante un rallentamento dovuto all’annuncio di nuovi dazi, i guadagni europei sono stati sostenuti.

Aziende di armamenti e quotazioni

Un aspetto interessante riguarda le aziende di armamenti: la nuova politica di potenza di Trump, che avrebbe dovuto favorire le quotazioni delle imprese americane nel settore della difesa, ha avuto un effetto opposto. Le azioni delle aziende americane sono scese del 4%, mentre quelle europee sono aumentate del 40%, con un boom senza precedenti per le aziende coreane.

Andamento del dollaro e del Bitcoin

Per quanto riguarda il dollaro, l’ipotesi di nuovi dazi ha portato a un suo rafforzamento, ma dal giorno delle elezioni il cambio euro-dollaro è rimasto sostanzialmente stabile. Anche il Bitcoin, sostenuto da Trump, ha visto una flessione del 10% all’inizio del 2025.

Risultati non soddisfacenti per Trump

Sebbene questi elementi non formino un quadro completo, è evidente che Trump non sta ottenendo i risultati sperati. Gli investitori avevano scommesso su politiche favorevoli al mercato, acquistando titoli e valute americane in previsione della sua vittoria. Con l’insediamento di Trump, molti hanno deciso di incassare i profitti, contribuendo a una certa instabilità.

Trasformazione della narrativa di Trump

La narrativa di Trump ha subito una trasformazione, passando da promesse di apertura dei mercati e riduzione delle tasse a una retorica incentrata su tagli alla spesa pubblica e dazi commerciali, che non incoraggiano la crescita economica. La sua politica neo-mercantilista non sembra promettere risultati positivi nel breve periodo. Gli investitori iniziano a dubitare, temendo che una guerra commerciale possa diventare realtà, mentre l’incertezza creata dalla sua condotta continua a pesare sui mercati.

Preoccupazioni sui fondamentali economici

In aggiunta, i fondamentali economici iniziano a destare preoccupazione. L’economia americana cresce, ma l’inflazione supera le aspettative e la fiducia dei consumatori è ai minimi storici. Paesi minacciati dai dazi stanno adottando misure per proteggere le loro economie, mentre la reputazione dell’amministrazione americana è in calo, con alleati che cercano di rivedere le loro strategie.

Situazione economica complessa

La situazione economica è complessa e in evoluzione. Trump e il suo entourage sembrano determinati a continuare su questa strada, ma i mercati finanziari e il panorama globale stanno reagendo in modo diverso rispetto alle sue aspettative. La sua ambiziosa politica di potenza, se portata avanti, potrebbe mettere in discussione i principi tradizionali dell’economia. Le sfide che si presentano non sono da sottovalutare, e il futuro rimane incerto.

Published by
Ludovica Loringa