Gli sviluppi recenti riguardanti le politiche economiche dell’amministrazione Trump hanno gettato un’ombra di incertezza sull’economia degli Stati Uniti nel 2025. Le misure annunciate, in particolare quelle sui dazi, hanno suscitato preoccupazione tra gli investitori, alimentando un clima di instabilità che ha già avuto ripercussioni significative sui mercati finanziari.
Nel corso della settimana in corso, il mercato azionario statunitense ha registrato un trend negativo, segnando la terza settimana consecutiva di perdite. Secondo quanto riportato dal New York Times, Wall Street ha subito una flessione del 3,4% negli ultimi cinque giorni, il calo più significativo dal settembre precedente. L’incertezza economica è accentuata dalle politiche di Trump, che hanno suscitato timori tra gli investitori riguardo a un possibile aumento della disoccupazione e a un rallentamento della crescita economica. Critiche sono arrivate anche da fonti tradizionalmente favorevoli all’amministrazione, come il Wall Street Journal, che ha definito l’approccio di Trump all’economia come “un gioco personale”, sottolineando come le sue decisioni influenzino direttamente i mercati.
Le recenti politiche sui dazi rappresentano uno dei punti più controversi dell’agenda economica di Trump. Dalla sua assunzione di cariche a Washington, il presidente ha minacciato di applicare tariffe sulle importazioni da diversi Paesi, inclusa l’Europa. I mercati, storicamente avversi alle barriere commerciali, si sono trovati in una situazione di caos, soprattutto a causa dell’approccio disordinato della Casa Bianca nella gestione delle tariffe. A fine gennaio, Trump aveva annunciato l’introduzione di tariffe del 25% su beni provenienti da Canada e Messico. Tuttavia, pochi giorni prima dell’entrata in vigore, un accordo ha posticipato l’applicazione delle tariffe. A inizio marzo, le tariffe sono state effettivamente implementate, ma solo per un breve periodo, prima che Trump decidesse di escludere il settore automobilistico, temendo un aumento dei prezzi per i consumatori.
Le recenti tensioni economiche hanno portato gli analisti a rivedere al ribasso le previsioni sul prodotto interno lordo degli Stati Uniti per il 2025, suggerendo la possibilità di una recessione. La Federal Reserve ha previsto una contrazione del 2,8% nel primo trimestre. Prima dell’elezione di Trump, l’economia era in buona salute, con tassi di disoccupazione ai minimi storici e salari in crescita. Tuttavia, le politiche attuate dall’amministrazione, come i dazi e le deportazioni di immigrati irregolari, hanno sollevato preoccupazioni per l’aumento dei costi in settori chiave. I dati sul mercato del lavoro di febbraio hanno mostrato la creazione di 151mila posti di lavoro, un numero inferiore alle aspettative, contribuendo a un clima di crescente apprensione.
Un altro aspetto preoccupante è la presunta manipolazione delle statistiche economiche da parte dell’amministrazione Trump. Si vocifera che il governo stia cercando di escludere la spesa pubblica dal calcolo del PIL, per nascondere eventuali effetti negativi delle politiche economiche recenti. Inoltre, Trump ha sciolto due comitati di esperti indipendenti che fornivano analisi sui dati economici, sollevando ulteriori dubbi sulla trasparenza delle informazioni economiche fornite al pubblico.
La situazione economica ha avuto ripercussioni anche sul valore del dollaro, che ha subito una delle sue peggiori settimane dall’elezione di Trump. In un contesto di crescente incertezza, il presidente ha firmato ordini esecutivi per la creazione di riserve strategiche di criptovalute, ma i mercati non hanno accolto favorevolmente queste misure. I prezzi di bitcoin e altre criptovalute hanno subito un crollo, evidenziando la mancanza di fiducia tra gli investitori riguardo alle politiche economiche dell’amministrazione.
Questi eventi dimostrano come le decisioni politiche possano avere conseguenze dirette e immediate sull’economia e sui mercati, creando un clima di preoccupazione e instabilità che potrebbe influenzare il futuro economico degli Stati Uniti.