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Le aziende italiane, dopo tre anni di conflitto in Ucraina, hanno registrato un incremento del 21% nei loro costi complessivi. Questa informazione emerge da un’analisi condotta dal Centro Studi Divulga, il quale sottolinea come le quotazioni dei fertilizzanti abbiano subito un’impennata straordinaria del 173%. La crisi scaturita dalla guerra ha avuto ripercussioni significative sui costi di produzione agricoli, costringendo le aziende a rivedere le loro strategie economiche.
Impatto della guerra sui costi di produzione agricoli
La guerra in Ucraina ha avuto effetti devastanti sulle dinamiche produttive, con i costi di produzione agricoli che hanno subito un notevole incremento. Secondo il Centro Studi Divulga, le imprese agricole italiane hanno visto aumentare i costi per i consumi intermedi, i quali comprendono energia e concimi. Oggi, questi costi rappresentano circa un quarto dei consumi intermedi, rispetto al quinto che costituivano prima del conflitto. La situazione è aggravata dal fatto che un agricoltore su tre è stato costretto a interrompere la propria attività nelle aree più colpite dalla guerra. Le regioni coinvolte nel conflitto, in particolare quelle lungo il fronte russo-ucraino, sono cruciali per la produzione di cereali e semi oleosi, rendendo la crisi ancora più critica per l’agricoltura italiana.
Il ruolo strategico dell’ucraina nella produzione agricola
L’Ucraina, storicamente un attore chiave negli approvvigionamenti agricoli mondiali, ha visto la sua capacità produttiva compromessa a causa del conflitto. Prima dell’invasione russa, il Paese era un importante fornitore di semi di girasole, mais, grano e cereali. Tuttavia, le operazioni belliche hanno colpito duramente le aree agricole, costringendo molti agricoltori a fermare le loro attività . Questo ha avuto un impatto diretto sulla disponibilità di prodotti agricoli sul mercato globale, contribuendo ad aumentare i prezzi e a mettere sotto pressione le aziende agricole italiane, che si trovano a fronteggiare costi sempre più elevati per le materie prime.
Aumento dei costi per energia e fertilizzanti
I costi di produzione sono aumentati anche a causa dell’energia e dei fertilizzanti. Dal 2021 al 2023, il costo dell’energia è aumentato del 66%, mentre la spesa per i concimi ha registrato una diminuzione del 7%. Tuttavia, i costi per i mangimi e le spese per il bestiame sono aumentati dell’11%, e i fitosanitari hanno visto un incremento dell’8%. Queste spese rappresentano una parte significativa dei costi totali delle aziende agricole italiane, contribuendo a una crescente difficoltà economica per il settore.
Fluttuazioni nei prezzi dei fertilizzanti
Le quotazioni dei fertilizzanti hanno mostrato un aumento esponenziale nel 2022, anno dell’invasione russa, con un incremento del 173% rispetto al 2019. Anche se i prezzi hanno subito una contrazione media del 45% successivamente, rimangono comunque superiori ai livelli pre-conflitto. A gennaio 2025, i prezzi medi dei fertilizzanti si attestano intorno ai 452 euro per tonnellata, un valore che è del 49% più alto rispetto a quello del 2019. Questa situazione ha messo a dura prova le aziende agricole, costrette a sostenere costi elevati per mantenere la produzione.
Prezzi del gasolio agricolo e costi energetici
Il costo del gasolio agricolo ha registrato un aumento del 52% dal 2019, continuando a riflettersi sui prezzi attuali. Nonostante un lieve calo del 20% rispetto ai picchi del 2022, i prezzi rimangono superiori rispetto a quelli pre-pandemia. Le quotazioni del gas hanno raggiunto un nuovo picco nelle prime settimane di febbraio 2025, con un prezzo di mercato di 55,3 euro a megawattora. Sebbene questo valore sia lontano dal picco di 232,7 euro a megawattora dell’agosto 2022, è comunque notevolmente più alto rispetto ai livelli precedenti alla guerra.
Possibili dazi sui fertilizzanti
Recentemente, si è alzato il campanello d’allarme riguardo l’introduzione di dazi al 100% sui fertilizzanti da parte della Commissione Europea. Questa misura, proposta da associazioni come Copa-Cogeca, potrebbe far lievitare i costi per gli agricoltori, portando a un aumento dei prezzi al consumatore e rischiando di compromettere ulteriormente la produzione agricola. Le nuove tariffe, destinate a proteggere l’industria europea dei fertilizzanti, potrebbero avere conseguenze devastanti per l’intero settore.