
Importi aggiornati per l'indennità di maternità e paternità(www.popmag.it)
L’INPS ha recentemente pubblicato la circolare n. 72, datata 2 aprile 2025, che introduce importanti aggiornamenti.
Queste modifiche sono fondamentali per garantire un adeguato sostegno alle famiglie italiane, specialmente in un contesto economico caratterizzato da sfide e incertezze. La circolare rappresenta un passo significativo verso il miglioramento delle condizioni di vita per i genitori e i loro bambini.
Le indennità di maternità e paternità sono calcolate sulla base della retribuzione del mese precedente l’evento per i lavoratori dipendenti e su importi convenzionali per i lavoratori autonomi e per le categorie con contratti atipici. L’adeguamento degli importi è stato effettuato in base all’andamento del costo della vita, come rilevato dall’ISTAT, garantendo così che il sostegno economico rimanga in linea con le necessità quotidiane delle famiglie.
Di seguito, i nuovi importi per le diverse categorie di lavoratori:
- Lavoratori dipendenti: 57,32 €
- Lavoratori agricoli a tempo determinato: 50,99 €
- Artigiani e commercianti: 57,32 €
- Coltivatori diretti, coloni e mezzadri: 50,99 €
- Pescatori autonomi: 31,85 €
Per i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, gli importi variano in base alla retribuzione oraria effettiva:
- Retribuzioni orarie fino a 9,48 €: 8,40 €
- Retribuzioni orarie superiori a 9,48 € e fino a 11,54 €: 9,48 €
- Retribuzioni orarie superiori a 11,54 €: 11,54 €
- Rapporti di lavoro con orario superiore a 24 ore settimanali: 6,11 €
Queste variazioni sono fondamentali per garantire che il sostegno alle famiglie sia proporzionato alle diverse realtà lavorative e alle situazioni economiche delle persone coinvolte.
Assegni di maternità: contributi comunali e statali
Un altro aspetto importante evidenziato nella circolare riguarda gli assegni di maternità concessi dai Comuni e dallo Stato, specialmente per le categorie di lavoratori che non sono coperte da altri sistemi previdenziali. Nel 2025, l’importo dell’assegno di maternità comunale è fissato a 2.037 €, distribuito su cinque mesi (407,40 € al mese), mentre l’importo dell’assegno statale passa a 2.508,04 € come erogazione una tantum.
I destinatari dell’assegno comunale sono mamme disoccupate o prive di altra tutela previdenziale con un ISEE inferiore a 20.382,90 €. L’assegno statale, invece, è riservato alle lavoratrici precarie, con contratti a termine o part-time ciclico. È importante notare che i due assegni non sono cumulabili; pertanto, le neomamme devono scegliere quale richiesta soddisfa meglio le loro necessità in base alla situazione lavorativa e reddituale.
Le domande per accedere agli assegni possono essere presentate tramite il portale INPS, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS. Per l’assegno comunale, è anche possibile fare riferimento direttamente al proprio Comune di residenza. È fondamentale che le richiedenti prestino attenzione ai limiti ISEE stabiliti, poiché il superamento di tali soglie comporta la perdita del diritto all’assegno. In alternativa, le famiglie che non rientrano nei requisiti di accesso agli assegni di maternità possono valutare altre misure di sostegno, come il Reddito di Inclusione Familiare.

Oltre agli assegni di maternità, anche i requisiti per accedere al congedo parentale retribuito sono stati aggiornati nel 2025. In particolare, l’indennità del 30% è destinata ai genitori lavoratori dipendenti che presentano un reddito individuale inferiore a 19.610,50 euro annui, corrispondente a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione previsto per l’anno in corso, pari a 7.844,20 euro.
Questa misura è particolarmente rilevante per le famiglie a basso reddito, poiché rappresenta un aiuto concreto per la gestione delle spese legate alla cura dei figli. L’accesso al congedo parentale retribuito offre ai genitori la possibilità di dedicarsi ai propri bambini nei primi mesi di vita, senza dover affrontare un pesante impatto economico.
In questo contesto, è cruciale che i genitori siano informati riguardo ai propri diritti e alle opportunità di sostegno disponibili, affinché possano pianificare al meglio il proprio futuro e quello della propria famiglia. Le politiche di sostegno alla maternità e alla paternità sono un elemento chiave per promuovere una società più equa, in cui ogni genitore possa avere accesso a un adeguato supporto durante le fasi più delicate della vita familiare.