
Il divario retributivo nel settore pubblico (www.popmag.it)
Negli ultimi anni, il settore pubblico italiano ha affrontato sfide significative, in particolare riguardo alla competitività salariale.
La situazione è diventata critica per i dipendenti degli enti locali, i quali stanno vivendo un esodo verso altre aree della Pubblica Amministrazione, come i Ministeri e le Agenzie Fiscali, dove le retribuzioni sono generalmente più elevate. Questa tendenza non solo mina la stabilità dei servizi locali, ma solleva interrogativi sulla capacità degli enti di attrarre e mantenere personale qualificato.
Uno dei principali fattori alla base di questa fuga di talenti è il divario retributivo storico tra il comparto delle Funzioni Locali e le Funzioni Centrali. Nonostante le responsabilità e le competenze siano simili, i dipendenti degli enti locali percepiscono salari inferiori, creando un senso di ingiustizia e demotivazione. Attualmente, questo gap retributivo si attesta intorno ai 170 euro mensili, accentuato dall’approvazione del D.L. 25/2025, che ha previsto aumenti per i dipendenti pubblici, ma non ha destinato risorse aggiuntive agli enti locali.
La proposta dell’ARAN
In risposta a questa situazione, l’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) ha formulato una proposta per superare il tetto al trattamento accessorio stabilito dall’articolo 23, comma 2, del D.Lgs. 75/2017. Questa misura consentirebbe agli enti locali di incrementare la retribuzione accessoria dei propri dipendenti, contribuendo a ristabilire un equilibrio e a contrastare l’emorragia di personale verso le amministrazioni centrali. Le misure fissate dall’art. 14 del D.L. 25/2025 includono un fondo annuale di 190 milioni di euro per migliorare le retribuzioni accessorie del personale ministeriale e della Presidenza del Consiglio.

Inoltre, si prevede un incremento delle risorse per l’Agenzia Italiana per la Gioventù e l’inquadramento del personale dell’ANSFISA (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali). Anche il personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro beneficerà di un’armonizzazione economica, con il pagamento di arretrati per il periodo marzo-dicembre 2022. A partire da aprile, si aggiungerà una nuova indennità di vacanza contrattuale, che sarà maggiorata rispetto alle disposizioni legali, passando allo 0,6% e salendo all’1% da luglio.
La questione degli stipendi dei dipendenti pubblici è cruciale non solo per il benessere di queste persone, ma anche per la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza. Un adeguamento delle retribuzioni è necessario per garantire che i servizi pubblici possano operare in modo efficace e che i professionisti possano sentirsi valorizzati e motivati nel loro operato. La strada verso una maggiore equità salariale è complessa e richiede un impegno collettivo da parte di tutte le parti coinvolte.