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Si è conclusa da pochi giorni la prima tappa dello Stem Women Congress, un evento che ha avuto luogo a Bologna, il 3 marzo 2025. L’incontro, sold out, è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Golinelli e la Rete CapoD, con la direzione scientifica di Daniela Piccinini. L’evento è stato inaugurato da rappresentanti delle istituzioni e condotto con grande vivacità da Serena Dandini, che ha dato spazio a relatori di spicco, simboli di un nuovo futuro improntato alla parità di genere. Il tema dell’evento ha messo in evidenza il forte ritardo di genere che persiste in Italia e in Europa, un divario che si manifesta già nelle scelte scolastiche degli studenti.
Sessioni e interventi significativi
Lo Stem Women Congress ha visto due sessioni principali, iniziate con un intervento di Elena Cattaneo, senatrice e docente all’Università di Milano, che ha parlato del ruolo delle scienziate. La prima sessione si è concentrata sui pregiudizi di genere nella conoscenza, con interventi di Amalia Ercoli Finzi, professoressa al Politecnico di Milano, Camilla Gaiaschi, sociologa ricercatrice all’Università del Salento, Elsa Fornero, professoressa di economia all’Università di Torino, e Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR. La seconda sessione, intitolata “Passione e perseveranza”, ha presentato storie significative di donne che hanno fatto la differenza, tra cui Marina Brambilla, rettrice dell’Università degli Studi di Milano, e Marica Branchesi, professoressa di astrofisica al Gran Sasso Science Institute. La mattinata si è conclusa con la testimonianza di Maria Di Mauro, studentessa di ingegneria aerospaziale alla Federico II di Napoli e Alfiere del Lavoro 2024, che ha condiviso la sua esperienza personale.
Interazione con gli studenti e il pubblico
L’evento ha visto una partecipazione attiva di studenti provenienti dall’Emilia-Romagna, un territorio noto per il suo approccio innovativo nelle discipline STEM. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di interagire attraverso attività come la creazione di una tag cloud di parole rappresentative della parità di genere e un gioco di selfie ispirato alla Sala delle Donne del Parlamento. Queste attività hanno stimolato la loro immaginazione, permettendo loro di proiettarsi verso un futuro possibile e inclusivo.
Le parole chiave emerse tra gli studenti, come determinazione, cultura e solidarietà , si sono contrapposte a quelle delle relatrici, che hanno sottolineato l’importanza di passione, divertimento e coraggio. Questo scambio di idee ha reso l’atmosfera dell’evento particolarmente vivace e coinvolgente.
Impegno delle istituzioni e futuri sviluppi
Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale della Fondazione Golinelli, ha evidenziato l’importanza di un ecosistema scientifico e tecnologico di eccellenza in Emilia-Romagna, sottolineando però che il divario di genere nelle discipline STEM rappresenta ancora una sfida significativa. Ha ribadito l’importanza di iniziative come quella odierna, che creano connessioni tra scuole, università e imprese, offrendo modelli di riferimento femminili per ispirare le nuove generazioni.
Lucia Ghirardini, presidente della Rete CapoD, ha aggiunto che il ruolo centrale della scuola è fondamentale per cambiare il futuro, sottolineando l’importanza di sradicare bias e stereotipi sin dall’infanzia. Morena Rossi, responsabile dei contenuti dello Stem Women Congress Italia, ha concluso evidenziando l’emozione e la potenza trasformativa delle storie vere, necessarie per rimettere ordine nelle narrazioni che definiscono il nostro mondo.
Il Stem Women Congress, nato in Spagna e portato in Italia da Orange Media e Women at Business, ha debuttato nel nostro Paese lo scorso anno. L’evento di Bologna è patrocinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna. La prossima tappa si terrà a Roma il 30 maggio 2025, con un focus sulle competenze richieste dal mercato del lavoro.