
Dove si parla italiano? (www.popmag.it)
Sei stanco di cercare lavoro in Italia senza successo? Ci sono Paesi in cui si parla italiano e offrono grosse opportunità.
La buona notizia è che ci sono diverse nazioni in cui l’italiano è parlato e dove la domanda di lavoratori è in crescita. E’ fondamentale valutare se il trasferimento in questi Paesi possa effettivamente portarti a una vita migliore rispetto a quella che potresti avere in Italia. Scopriamo insieme quali sono queste nazioni e quali opportunità possono offrirti.
Secondo i dati forniti da Ethnologue, l’italiano è parlato in ben 43 Paesi nel mondo. Questa varietà di luoghi include non solo l’Italia ma anche nazioni come:
- Albania
- Argentina
- Australia
- Austria
- Belgio
- Brasile
- Canada
- Francia
- Malta
- Svizzera
- Croazia
- Slovenia
In questi Paesi, la presenza di una comunità italiana è forte e molti nostri connazionali hanno avviato attività economiche di successo. Questo significa che, trasferendoti, potresti trovare un ambiente familiare e opportunità lavorative. Tuttavia, è importante sottolineare che, sebbene la conoscenza dell’italiano possa essere un vantaggio, potrebbe non essere sufficiente per garantire un’occupazione. La conoscenza della lingua ufficiale del Paese di destinazione è spesso cruciale.
Oltre all’Italia, l’italiano è lingua ufficiale in cinque Paesi: San Marino, Città del Vaticano, Svizzera (in particolare nel Canton Ticino), Croazia e Slovenia. In queste nazioni, la conoscenza dell’italiano può rappresentare un primo passo per integrarsi e trovare lavoro, almeno inizialmente, mentre si apprende la lingua locale.
Conviene trasferirsi nei Paesi in cui si parla italiano?
Focalizziamoci su Svizzera, Slovenia e Croazia per analizzare le opportunità di lavoro, il costo della vita e gli stipendi medi, così da capire se vale la pena trasferirsi.
Slovenia
In Slovenia, il salario minimo è di 1.254 euro lordi al mese, considerato tra i più alti nell’Unione Europea, sebbene lontano dal primato del Lussemburgo. Il costo della vita, secondo il sito Numbeo, è significativamente più basso rispetto all’Italia, con un indice di 46,17 rispetto al 51,05 italiano. Questo significa che, nonostante gli stipendi siano più contenuti, il potere d’acquisto è generalmente migliore.
Il tasso di disoccupazione in Slovenia si attesta attualmente al 5,1%, inferiore rispetto al 5,9% italiano, il che dimostra un mercato del lavoro più dinamico. I settori con maggior richiesta di lavoratori includono quello tecnologico, manifatturiero e turistico. In particolare, Lubiana sta diventando un hub per le aziende IT, mentre le aree turistiche come Bled e Pirano offrono molte opportunità nel settore dell’ospitalità e del turismo.

Croazia
Se ti interessa la Croazia, è importante considerare che il salario minimo, a partire dal 2025, è di 970 euro al mese. Anche se gli stipendi sono inferiori rispetto a quelli sloveni e italiani, il costo della vita è più basso, con un indice di 43,25. Il tasso di disoccupazione, pari al 5,4%, è comunque leggermente migliore rispetto all’Italia.
Il settore turistico è il principale motore dell’economia croata, con città costiere come Spalato e Dubrovnik che offrono un’ampia gamma di opportunità lavorative, soprattutto durante la stagione estiva. Tuttavia, la maggior parte delle posizioni disponibili sono stagionali e legate all’ospitalità, quindi è importante considerare la stabilità del lavoro.
Svizzera (Canton Ticino)
La Svizzera è nota per i suoi stipendi elevati, con un salario minimo che supera i 20 franchi svizzeri (circa 21 euro). Gli stipendi medi si aggirano tra i 6.500 e i 7.000 franchi svizzeri (7.000-7.500 euro). Tuttavia, il costo della vita è altrettanto elevato, con un indice di 98,36, il che significa che molti italiani lavorano come frontalieri, mantenendo la residenza in Italia per sfruttare le differenze di costo.
Nel Canton Ticino, c’è una forte richiesta di professionisti nel settore turistico, IT e nelle energie rinnovabili. Il tasso di disoccupazione è di appena il 2,9%, rendendo la Svizzera uno dei Paesi più stabili per quanto riguarda l’occupazione.
Prima di decidere di trasferirti in uno di questi Paesi, è fondamentale considerare vari fattori, come la tua situazione personale, le tue competenze e la tua disponibilità ad affrontare eventuali difficoltà legate all’adattamento a una nuova cultura e lingua.