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Sorpresa incredibile, a partire dal 2025 la pensione ti garantisce il 100% del tuo stipendio: ecco come

Con l’avvicinarsi del 2025, cresce l’interesse dei lavoratori italiani riguardo alla propria situazione pensionistica.

In un contesto in cui l’adeguatezza dei redditi pensionistici è sempre più al centro del dibattito pubblico, è fondamentale comprendere come pianificare al meglio il proprio futuro. Diversi studi e simulazioni indicano che il tasso di sostituzione, ovvero il rapporto tra pensione e ultimo stipendio, si attesta tra il 70% e il 72%. Questo valore potrebbe non garantire un tenore di vita soddisfacente per gli anni da pensionato. Esistono strategie e opzioni che possono consentire di raggiungere una pensione pari al 100% dell’ultimo stipendio.

Uno dei principali strumenti per aumentare il proprio reddito pensionistico è rappresentato dalla previdenza complementare. I lavoratori che decidono di destinare il proprio Trattamento di Fine Rapporto (TFR) a un fondo pensione possono beneficiare di una rivalutazione significativa del proprio assegno pensionistico. Ad esempio, un lavoratore di 50 anni che adotta una strategia di investimento prudente può aumentare il tasso di sostituzione fino al 77%, mentre un trentenne con un portafoglio più dinamico potrebbe superare il 100% del proprio stipendio, garantendosi un reddito pensionistico addirittura superiore a quello percepito durante la vita lavorativa.

Versamenti aggiuntivi: un passo fondamentale

Tuttavia, il solo TFR non è sempre sufficiente per raggiungere l’obiettivo di una pensione pari all’ultimo stipendio. Per colmare questo divario, è essenziale effettuare versamenti aggiuntivi. L’importo da versare varia in base all’età e al profilo di rischio scelto. Per esempio, un lavoratore di 40 anni con una propensione al rischio più elevata dovrebbe integrare con circa 119 euro al mese, mentre un 50enne con un approccio più conservativo potrebbe dover versare fino a 843 euro mensili. Da non sottovalutare è la possibilità di dedurre fiscalmente questi contributi, riducendo così l’effettivo peso dell’investimento, che può variare tra il 23% e il 43% in base all’aliquota IRPEF applicata.

Riflessioni sulle proiezioni future(www.popmag.it)

Le proiezioni relative al tasso di sostituzione cambiano se si considera una crescita salariale reale dell’1,5% annuo oltre l’inflazione. In questo scenario, il tasso di sostituzione potrebbe scendere tra il 55% e il 61%, rendendo ancora più cruciale l’accantonamento in un fondo pensione. Un trentenne con una strategia di investimento aggressiva dovrebbe versare 148 euro al mese per raggiungere l’obiettivo del 100% dell’ultimo stipendio, mentre un cinquantenne con un portafoglio prudente arriverebbe a dover versare 1.422 euro al mese. Questi dati evidenziano l’importanza di pianificare con anticipo e di scegliere le strategie di investimento più adatte al proprio profilo.

La situazione dei lavoratori autonomi

Per quanto riguarda i liberi professionisti e gli imprenditori, la situazione si presenta più complessa. Non avendo a disposizione il TFR e versando contributi previdenziali inferiori rispetto ai lavoratori dipendenti, gli autonomi si trovano a rischio di ottenere una pensione significativamente più bassa, con tassi di sostituzione che si aggirano tra il 49% e il 64%. Per raggiungere un livello di reddito adeguato, i lavoratori autonomi potrebbero aver bisogno di un trattamento previdenziale pari all’80% dell’ultima retribuzione percepita. Ciò comporta versamenti aggiuntivi, che variano sensibilmente in base all’età e al profilo di rischio: un trentenne con un portafoglio più dinamico potrebbe limitarsi a investire 85 euro al mese, mentre un cinquantaduenne con un approccio più prudente potrebbe dover destinare oltre 1.100 euro.

Costruire una pensione che consenta di mantenere lo stesso tenore di vita del periodo lavorativo richiede una pianificazione attenta e consapevole. Il TFR può rappresentare una risorsa importante, ma se lasciato in azienda rischia di non essere sufficiente a compensare la riduzione del reddito dopo il pensionamento. È fondamentale optare per la previdenza complementare, diversificare le strategie di investimento e valutare versamenti aggiuntivi per chi desidera un futuro senza sorprese. Con una pianificazione adeguata, è possibile trasformare l’incertezza legata alla pensione in una solida sicurezza economica per gli anni a venire.

Published by
Roberto Arciola