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Tagli in busta paga (www.popmag.it)
Con l’avvento del 2025, le buste paga dei lavoratori italiani stanno subendo un cambiamento significativo, generando preoccupazione.
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una serie di misure che, sebbene destinate a migliorare la situazione economica generale del Paese, si traducono in un netto calo delle retribuzioni mensili per molti lavoratori. Ma cosa è esattamente cambiato e quali sono le implicazioni di queste nuove disposizioni per i cittadini?
Innanzitutto, è fondamentale comprendere cosa prevede la nuova Manovra di Bilancio. Uno dei punti salienti è l’eliminazione dello sgravio contributivo introdotto nel 2024, che aveva avuto un impatto positivo sulle buste paga di chi guadagnava meno di 2.692 euro lordi al mese. Lo sgravio, che variava dal 6% al 7% a seconda del reddito, ha permesso a molti lavoratori di ricevere un aumento in busta paga. A partire dal 1 gennaio 2025, questo beneficio è stato rimosso, riportando i contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) ai livelli originari: il 9,19% per i lavoratori del settore privato e l’8,80% per quelli del pubblico impiego.
Questa misura ha un impatto diretto sulle retribuzioni, con molti lavoratori che si troveranno a dover fare i conti con una diminuzione del netto in busta paga. Secondo le simulazioni effettuate da Money.it, i dipendenti potrebbero perdere fino a 46 euro al mese rispetto ai benefici ricevuti nel 2024. Ad esempio:
- Un lavoratore con uno stipendio di 2.692 euro lordi, che nel 2024 riceveva 98 euro di sgravio, ora si troverà a percepire solo 52,08 euro, con una perdita netta di 45,92 euro al mese.
- Chi guadagna un stipendio di 2.500 euro perderà circa 12,88 euro al mese.
- Chi ha un reddito di 1.538 euro beneficerà di un piccolo aumento di 4 euro al mese, grazie all’aumento delle detrazioni.
Nuove detrazioni e bonus
Oltre alla rimozione dello sgravio, un altro cambiamento significativo è rappresentato dall’eliminazione delle detrazioni per i figli a carico oltre i 30 anni. Questa modifica comporterà ulteriori perdite economiche per le famiglie, in quanto la mancanza di queste detrazioni potrebbe tradursi in una diminuzione di circa 80 euro al mese per alcuni contribuenti.
Tuttavia, la situazione non è completamente negativa per tutti. Il governo ha introdotto un nuovo trattamento integrativo che va a sostituire l’ex bonus Renzi. Questo nuovo beneficio varia in base al reddito:
- Per chi guadagna più di 15.000 euro ma meno di 20.000 euro, il trattamento sarà del 4,8%.
- Per chi ha un reddito inferiore a 8.500 euro, potrà arrivare fino al 7,1%.
- Per coloro che percepiscono più di 20.000 euro, ci sarà un incremento della detrazione per redditi da lavoro, pari a 1.000 euro l’anno, ma comincerà a diminuire sopra i 31.000 euro, fino a scomparire completamente a 40.000 euro.
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Nonostante queste nuove detrazioni, la realtà è che molti lavoratori vedranno un calo netto in busta paga. Il vero problema si presenta per i lavoratori con redditi vicino ai 35.000 euro, che subiranno il contraccolpo più pesante. Inoltre, la situazione è ulteriormente complicata per le lavoratrici beneficiarie del bonus mamme, rinnovato per il 2025, ma con alcune novità.
Le mamme che hanno tre o più figli, di cui almeno uno minorenne, continueranno a godere dell’esonero contributivo, mentre le mamme con due figli riceveranno solo un esonero parziale. Questo potrebbe portare a una riduzione delle buste paga, già visibile a gennaio.
In sintesi, le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 rappresentano un cambiamento significativo per le buste paga dei lavoratori italiani, con perdite economiche tangibili per molti. L’equilibrio tra le nuove detrazioni e l’eliminazione degli sgravi potrebbe non essere sufficiente a compensare le diminuzioni retributive, creando un clima di incertezza e preoccupazione tra i cittadini. La situazione potrebbe avere ripercussioni più ampie sul mercato del lavoro e sull’economia in generale, influenzando negativamente i consumi e, di conseguenza, la crescita economica.