
La settimana scorsa, Jessika Roswall, la commissaria europea per l’ambiente, la resilienza idrica e l’economia circolare e competitiva, ha visitato Roma per un’audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Politiche Ue della Camera e del Senato. Durante il suo intervento, Roswall ha elogiato il sistema italiano, sottolineando che il tasso di circolarità del Paese si attesta al 20%, ben superiore alla media dell’Unione Europea, che si ferma al 12%. L’Unione ha fissato come obiettivo di raddoppiare questo tasso di utilizzo circolare delle materie entro il 2030.
La vulnerabilità dell’economia europea
Nel corso della sua audizione, Roswall ha evidenziato la vulnerabilità dell’economia europea, in particolare riguardo alla dipendenza dalle materie prime strategiche. Nel 2023, l’Unione ha importato materie prime critiche per un valore di circa 46 miliardi di euro. La commissaria ha messo in luce che l’Europa dipende completamente dalla Cina per le importazioni di terre rare e che il 78% delle forniture di litio proviene dal Cile. Per affrontare queste problematiche, è essenziale ridurre tali dipendenze strategiche. Secondo Roswall, la chiave per limitare questa vulnerabilità risiede nell’economia circolare, che può contribuire a sviluppare una base di approvvigionamento interna.
Roswall ha anche sottolineato che c’è un “potenziale inesplorato” nell’economia circolare, richiedendo sforzi aggiuntivi sia a livello nazionale che continentale. Ha affermato che, sebbene l’Europa sia leader mondiale nel riciclo dei rifiuti, solo il 10% delle 8 miliardi di tonnellate di materie prime necessarie ogni anno proviene da materiali riciclati. Secondo i dati Eurostat del 2023, l’economia europea gestisce 8,16 miliardi di tonnellate di materiali, che include materie prime estratte, importazioni e materiali riciclati. Roswall ha rimarcato che meno dell’1% delle materie prime utilizzate proviene da processi di riciclo, suggerendo la necessità di creare un vero mercato unico per le materie prime seconde, con un ruolo cruciale degli appalti pubblici e dei requisiti di riutilizzo.
La crisi idrica in Europa
Un altro tema di grande rilevanza affrontato da Roswall durante la sua visita è stato quello della resilienza idrica. Ha evidenziato che meno del 40% dei corpi idrici europei raggiunge un buono stato ecologico, e solo un quarto di essi presenta un buono stato chimico. Questa situazione è ulteriormente aggravata dagli effetti del cambiamento climatico e da eventi estremi, come dimostrano i 350 eventi estremi registrati in Italia nel 2024, un incremento del 500% rispetto al decennio precedente. Roswall ha annunciato l’imminente lancio di una strategia per la resilienza idrica, prevista prima dell’estate.
La nuova strategia per la bioeconomia
In aggiunta, è attesa entro la fine dell’anno una nuova strategia europea per la bioeconomia, settore che contribuisce per circa il 5% al Pil europeo e che è fondamentale per la conservazione degli ecosistemi. Questa strategia si concentrerà sulla gestione sostenibile della biomassa, sull’efficienza, sulle applicazioni industriali e sull’integrità degli ecosistemi, tenendo conto delle loro implicazioni globali.
Durante la visita, la commissaria ha avuto incontri bilaterali con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per discutere di questioni cruciali per l’Italia, tra cui imballaggi, qualità dell’aria, gestione delle acque reflue, biodiversità, protezione del mare e strategie per la resilienza idrica.