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Nel contesto economico dell’Argentina, il presidente Javier Milei ha avviato un’importante riforma: a partire da oggi, 15 marzo 2025, è stata legalizzata l’uso quotidiano del dollaro statunitense per le transazioni di beni e servizi. Questo passo rappresenta un elemento centrale del programma elettorale del leader ultraliberista, che mira a dollarizzare l’economia nazionale.
Il sistema bimonetario di Milei
Il presidente Milei ha definito questo nuovo approccio come “competenza di monete”, un tentativo di facilitare la transizione dal peso argentino al dollaro americano. Economisti di diversa estrazione hanno ribattezzato questa strategia come “dollarizzazione endogena”, sottolineando che l’infrastruttura economica argentina è già in grado di sostenere una maggiore circolazione di dollari. Secondo le stime, esiste già una quantità sufficiente di dollari nel mercato locale per supportare questo sistema bimonetario.
La sostenibilità di questo piano, come affermato dallo stesso presidente, si basa su una rigorosa politica di surplus fiscale e su un costante miglioramento della bilancia commerciale. Le esportazioni dei settori energetico, minerario e agricolo sono considerate fondamentali per garantire il successo di questa iniziativa. L’adozione del dollaro potrebbe anche contribuire a stabilizzare l’economia argentina, che ha affrontato sfide significative negli ultimi anni.
Finanziamenti e prospettive future
L’esecutivo argentino sta progettando di integrare nel proprio bilancio un’importante iniezione di liquidità pari a 10 miliardi di dollari, provenienti da un nuovo accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il ministro dell’Economia, Luis Caputo, ha dichiarato che l’accordo con lFMI è “già infiocchettato”, ma la mancanza di un annuncio ufficiale ha sollevato preoccupazioni tra gli investitori.
Le indiscrezioni su possibili insoddisfazioni da parte dell’istituzione guidata da Kristalina Georgieva riguardo alla politica monetaria dell’Argentina hanno generato instabilità nei mercati finanziari. Gli analisti osservano che tali incertezze sono state alla base di un notevole aumento del rischio paese, che ha raggiunto un’impennata del 21% a febbraio 2025, portando il valore a 750 punti base.
Questo scenario mette in evidenza le sfide che l’Argentina deve affrontare nel tentativo di implementare un sistema economico più stabile e sostenibile, mentre il governo di Milei continua a perseguire la sua agenda di riforme radicali.