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La situazione economica in Germania si presenta complessa nel 2025, caratterizzata da un contesto di stagflazione. Secondo l’analisi del team economico di Schroders, l’Eurozona sta affrontando una lieve ripresa della crescita, sostenuta da consumi più robusti, mentre gli investimenti rimangono contenuti. Con l’inflazione che continua a mantenersi su livelli elevati, la Banca Centrale Europea (BCE) prevede di effettuare solo due ulteriori riduzioni dei tassi d’interesse nel corso dell’anno.
Previsioni di crescita economica
Le previsioni di crescita per la Germania sono state recentemente riviste al ribasso, passando dall’1,2% all’1,1% per il 2025, con una prospettiva di crescita che dovrebbe salire all’1,5% nel 2026. I consumatori tedeschi hanno mostrato una certa cautela nel 2024, spinti dall’incertezza politica sia in Germania che in Francia, che ha portato a un aumento del tasso di risparmio. Tuttavia, si prevede una ripresa nei prossimi trimestri, grazie a tassi d’interesse più favorevoli e redditi reali in crescita, che stimoleranno la spesa delle famiglie. Recenti sondaggi condotti dalla BCE sui prestiti bancari indicano che la crescita dei prestiti sta iniziando a riprendersi, sia per le famiglie che per le imprese. Inoltre, le banche prevedono un significativo aumento della domanda di mutui nel primo trimestre, segnalando un potenziale miglioramento della crescita economica all’inizio del 2025.
Impatto delle elezioni tedesche
Le elezioni in Germania, attese nel 2025, potrebbero portare a un esito positivo, con la possibilità di una grande coalizione tra i partiti tradizionali. Un governo più stabile potrebbe contribuire a incrementare la fiducia economica e stimolare ulteriormente la spesa delle famiglie. Tuttavia, permangono questioni strutturali che affliggono il settore manifatturiero tedesco, e l’incertezza riguardo alle prospettive commerciali e ai dazi potrebbe influenzare negativamente le decisioni di investimento delle imprese. Le misure di politica economica non si concretizzeranno prima del 2026, poiché i negoziati per la formazione della coalizione richiederanno tempo. Un rischio significativo è rappresentato dalla possibilità che il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) o partiti minori di sinistra ottengano una rappresentanza significativa in parlamento, portando a una maggiore frammentazione politica. In tale scenario, la CDU/CSU potrebbe dover formare una coalizione a tre, risultando in un governo meno stabile e in difficoltà nel rispondere prontamente alle sfide economiche.
Prospettive inflazionistiche
Le previsioni sull’inflazione in Germania sono state aggiornate, con l’inflazione headline prevista al 2,4% su base annua, in aumento rispetto al 2,2%. Questo incremento è attribuibile all’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, mentre l’inflazione core dovrebbe rimanere elevata, attestandosi al 2,3%. Anche l’inflazione dei servizi è destinata a rimanere alta, grazie alla resilienza del mercato del lavoro che consente ai sindacati di esercitare un forte potere contrattuale nelle trattative salariali. La Germania si trova in un periodo cruciale di negoziazione salariale, con l’inflazione e le aspettative di inflazione in crescita.
Politica monetaria della BCE
La BCE ha adottato un approccio più accomodante, spostando l’attenzione dall’inflazione elevata alla crescita lenta. Nonostante le previsioni di un ulteriore taglio dei tassi, la BCE si mantiene su una posizione relativamente aggressiva riguardo ai tassi d’interesse. Si prevede che la BCE interromperà i tagli a giugno, mantenendo il tasso di deposito al 2,25%. Tuttavia, i mercati anticipano che la BCE potrebbe ridurre il tasso di deposito al di sotto del 2%. La situazione rimane quindi incerta, con molteplici fattori in gioco che influenzano le dinamiche economiche sia in Germania che nell’Eurozona.