Ferrara, 22 febbraio 2025 – “Alcuni amici mi hanno contattato, affermando di aver notato la presenza di polpi nella zona. Evidentemente, il progetto sta dando i suoi frutti e gli animali si stanno adattando”. Queste le parole di Oliviero Mordenti, professore del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna, che sta guidando un’innovativa iniziativa al largo del Lido Adriano, Ravenna. Il progetto, denominato ‘Octo-Blu’, è attualmente in fase pilota e mira a utilizzare i polpi come mezzo efficace per contrastare l’invasione del granchio blu.
La piattaforma dismessa, ora trasformata in un’oasi sottomarina, è il fulcro della sperimentazione avviata da Mordenti e dal suo team. L’idea alla base di ‘Octo-Blu’ è quella di impiegare i polpi come predatori naturali per ridurre la popolazione del granchio blu, una specie aliena che ha causato gravi danni all’ecosistema locale. “Si tratta di una macchina da guerra contro il granchio blu“, sottolinea Mordenti, descrivendo il polpo come il predatore ideale per affrontare questa minaccia. Con i suoi otto tentacoli e le ventose, il polpo rappresenta un avversario temibile per il granchio, che ha già devastato le risorse ittiche nelle acque di Comacchio, Goro e Porto Tolle.
Il granchio blu ha lasciato dietro di sé un “cimitero” di gusci, mettendo in difficoltà i pescatori locali. “Il polpo è il principale predatore del granchio blu, insieme ad altri animali come lo squalo blu e le anguille“, spiega Mordenti. Un polpo femmina di tre chili, ad esempio, può consumare granchi blu per il 10% del proprio peso corporeo ogni giorno. “Sebbene non possa risolvere completamente il problema, il polpo potrebbe contribuire a limitare la diffusione di questa specie invasiva”, aggiunge il professore.
La sperimentazione è supportata da una sinergia tra la Regione e l’Università di Bologna, attraverso il centro universitario di produzioni ittiche di Cesenatico. “Stiamo lavorando intensamente per ripopolare l’area colpita dal granchio blu con para-larve di polpo che possano aiutare a frenare la proliferazione del granchio“, afferma Mordenti. La liberazione dei polpi avverrà durante l’estate, quando le condizioni ambientali saranno più favorevoli.
Tuttavia, il successo del progetto dipenderà dalla disponibilità di fondali adatti. “I polpi necessitano di rifugi e anfratti per vivere, ma ci sono aree idonee per il loro insediamento”, conclude il professore, mostrando ottimismo riguardo alla riuscita dell’iniziativa.
La presenza di polpi, timidi ma temibili, rappresenta una nuova speranza per gli allevamenti di vongole, pronti a contrastare l’invasione del granchio blu e a ripristinare l’equilibrio dell’ecosistema marino.