
Plastics Europe ha manifestato forte preoccupazione riguardo alla potenziale introduzione di dazi di ritorsione da parte dell’Unione Europea sui prodotti statunitensi. Questa reazione arriva in seguito all’aumento dei dazi USA su acciaio e alluminio. Virginia Janssens, Direttore Generale dell’organizzazione che rappresenta i produttori europei di materie plastiche, ha avvertito che tali misure potrebbero avere conseguenze economiche significative.
La necessità di proteggere gli interessi economici
La Janssens ha sottolineato che, sebbene sia comprensibile la necessità dell’Unione di proteggere i propri interessi economici, è cruciale mantenere i principi di libero e giusto commercio. Questi principi sono considerati fondamentali per garantire la stabilità e la crescita dell’economia globale.
Ripercussioni dei dazi sui beni industriali
L’applicazione di dazi sui beni industriali, comprese le materie plastiche, potrebbe avere ripercussioni devastanti, come l’interruzione delle catene di approvvigionamento, l’aumento dei costi per le aziende e il danno ai consumatori su entrambi i lati dell’Atlantico. Nel 2023, gli Stati Uniti hanno rappresentato l’11,7% delle esportazioni extra-UE di materie plastiche, pari a 3,4 miliardi di euro, e il 22,2% delle importazioni extra-UE, per un valore di 5,3 miliardi di euro. Questi numeri evidenziano l’importanza cruciale del legame commerciale tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti nel settore delle materie plastiche.
Richiesta di soluzioni diplomatiche
Plastics Europe ha esortato sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti a impegnarsi in soluzioni diplomatiche per evitare un’escalation delle tensioni commerciali. Janssens ha ribadito il supporto dell’organizzazione per l’apertura dell’Unione Europea al dialogo, come evidenziato dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Ha inoltre richiesto uno sforzo collaborativo per risolvere la controversia, proteggendo così l’industria, i posti di lavoro e i consumatori.