Le recenti dichiarazioni del Presidente Donald Trump hanno sollevato interrogativi riguardo alla loro coerenza e alla strategia sottesa. Si tratta di affermazioni sconcertanti di un leader che sembra oscillare tra lucidità e follia, oppure sono parte di una manovra ben orchestrata?
Sin dal suo insediamento nel gennaio 2021, Trump ha costantemente fatto notizia con le sue affermazioni e le decisioni esecutive, spesso controversi. Il panorama economico internazionale ha subito scossoni, alimentati da dazi e minacce di ritorsioni commerciali, generando un clima di incertezza e panico. Questo approccio, che richiama una logica di potenza, ha messo in crisi le aspettative di stabilità economica.
Uno dei protagonisti chiave in questo contesto è il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, la cui presenza è stata spesso oscurata dal Presidente. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata: in un arco di tre settimane, Wall Street ha subito un calo del 10%, il dollaro ha perso valore e le aspettative di inflazione tra i consumatori americani sono aumentate. I titoli tecnologici, in particolare, hanno subito un duro colpo, facendo temere una possibile recessione.
In risposta a questa crisi, Bessent ha rilasciato un’intervista al canale CNBC, dove ha cercato di chiarire la situazione. Ha affermato che esiste una strategia, che definisce “azzardata” e “arrogante”, ma che potrebbe avere conseguenze disastrose. Il tempo, secondo Bessent, gioca a sfavore, e il suo approccio potrebbe non reggere a lungo.
Per comprendere il pensiero di Bessent, è utile esaminare il suo background. È un esperto del settore finanziario, con esperienza al Soros Fund Management e fondatore del Key Square Fund. La sua carriera è caratterizzata da scommesse contro valute come la sterlina e lo yen, seguendo una strategia di investimento basata su equilibri geopolitici. Questo approccio, sebbene richieda competenza, è intrinsecamente rischioso e non sempre orientato al lungo termine.
Nell’intervista, Bessent ha mostrato una certa sicurezza, affermando di non essere preoccupato per la volatilità attuale dei mercati. Ha distinto tra la logica a breve termine, rappresentata dall’andamento della borsa, e quella a lungo termine, che si concentra sul benessere dell’economia reale. Ha descritto il calo di Wall Street come un “incidente di percorso”, necessario per rimettere in carreggiata l’economia.
Secondo Bessent, la soluzione per l’economia americana risiede in tre misure fondamentali: riduzione della spesa pubblica e delle tasse, deregolamentazione e imposizione di dazi. Ha sostenuto che l’economia è stata “drogata” da un’eccessiva spesa pubblica durante l’amministrazione Biden e che è necessario un intervento drastico.
Tuttavia, il ragionamento di Bessent presenta delle lacune. La spesa pubblica è effettivamente aumentata negli ultimi anni, ma ha anche contribuito alla crescita economica, supportata da innovazioni tecnologiche e da una regolamentazione favorevole. Negli Stati Uniti, l’ambiente imprenditoriale è tra i più favorevoli al mondo, e non è chiaro quali siano le reali restrizioni che impediscono una crescita sostenuta.
Per quanto riguarda i dazi, Bessent ha adottato una posizione pragmatica, allineandosi con la mentalità di Trump. Ha proposto di utilizzare i dazi per ridurre il deficit commerciale e stimolare l’economia, senza considerare appieno le conseguenze di tali misure. Ignora gli effetti che la riallocazione della forza lavoro e dei capitali potrebbe avere, specialmente nel passaggio da settori ad alta produttività a quelli a basso valore aggiunto.
Inoltre, Bessent ha minimizzato l’impatto inflazionistico dei dazi, affermando che la deregolamentazione potrebbe attenuare questo effetto. Tuttavia, questa affermazione è discutibile, considerando che l’elevata inflazione potrebbe essere influenzata da fattori diversi.
Il messaggio di Bessent è chiaro: la turbolenza attuale è temporanea e necessaria per riposizionare l’economia americana verso un futuro più solido. Tuttavia, la sua visione potrebbe non tenere conto delle reazioni dei consumatori americani, spaventati dall’aumento dei prezzi e dalle perdite in borsa. Se i cittadini smettessero di consumare e l’industria non si adattasse, le conseguenze potrebbero rivelarsi disastrose.
Trump, quindi, si trova di fronte a una sfida cruciale: deve risolvere rapidamente le tensioni commerciali per evitare una recessione e una crisi di popolarità che potrebbero compromettere le elezioni di mid-term. La questione del tempo è fondamentale, e gli altri paesi, pur in una posizione di debolezza, sembrano aver compreso l’importanza di giocare la loro partita.