
Le sfide del settore edile(www.popmag.it)
In Italia, l’accesso alla pensione di vecchiaia è fissato a 67 anni, un obiettivo che può sembrare lontano e difficile da raggiungere.
Esistono eccezioni che consentono di andare in pensione anticipata. Tra queste, una delle più rilevanti è dedicata ai lavoratori del settore edile, che grazie a un fondo speciale creato nel 2018, possono accedere a misure di prepensionamento se hanno compiuto 63 anni. Questo fondo rappresenta un’importante opportunità per chi desidera smettere di lavorare prima del raggiungimento dell’età pensionabile standard.
Il settore edile è caratterizzato da condizioni di lavoro spesso impegnative e pericolose. Molti lavoratori, dopo anni di attività, si trovano a dover affrontare non solo la fatica fisica, ma anche un aumento del rischio di infortuni. Secondo i dati delle Casse edili, oltre 80.000 lavoratori del settore hanno più di 63 anni, e tra questi, circa 14.000 hanno superato i 65 anni. La necessità di fornire loro un’opzione per uscire dal mercato del lavoro in modo anticipato è diventata una priorità, da qui l’istituzione di un fondo dedicato.
Il fondo speciale per il prepensionamento
Introdotto nel 2018 durante il rinnovo del contratto collettivo, il fondo specializzato per il prepensionamento dei lavoratori del settore edile è alimentato dalle aziende del settore, che contribuiscono con un’aliquota specifica. Questo fondo ha rappresentato un passo significativo verso la tutela dei lavoratori, consentendo loro di accedere a diverse forme di sostegno economico durante il periodo di transizione verso la pensione. Le opzioni disponibili includono l’integrazione al reddito, la possibilità di versamenti volontari dei contributi e l’integrazione della NASpI, l’indennità di disoccupazione.
Per accedere ai benefici del fondo, i lavoratori devono presentare domanda presso la Cassa Edile o l’Edilcassa a cui erano iscritti durante l’ultimo rapporto di lavoro. È fondamentale allegare la documentazione necessaria, come l’Estratto Conto Certificativo INPS, per attivare le agevolazioni. Una volta accettata la domanda, i benefici vengono erogati in base alla tipologia di richiesta. Ad esempio, l’integrazione al reddito viene pagata mensilmente, mentre i versamenti volontari dei contributi sono effettuati trimestralmente.

Uno degli aspetti più significativi di questo fondo è la possibilità per i lavoratori di smettere di lavorare a 63 anni, intraprendendo un percorso che include l’accesso alla NASpI. Questo meccanismo consente di ricevere un sostegno economico durante il periodo di transizione verso la pensione. Nel 2025, l’importo della NASpI è strutturato per garantire una copertura adeguata: il 75% della retribuzione media è garantito per i primi 1.436,61 euro, mentre per la parte restante si riceve il 25%, fino a un massimo di 1.562,82 euro.
È importante notare che per i lavoratori che hanno compiuto 55 anni, dopo l’ottavo mese di percezione della NASpI, si applica una riduzione mensile del 3%. Nel caso del fondo speciale, tale riduzione è compensata, assicurando che l’indennità di disoccupazione rimanga invariata per tutta la durata della sua erogazione, che è di 24 mesi per i lavoratori con almeno 4 anni di anzianità contributiva.
Grazie a queste misure, i lavoratori del settore edile possono finalmente guardare al futuro con maggiore serenità, consapevoli di avere la possibilità di accedere a una pensione anticipata, che riconosce e valorizza il lungo e faticoso percorso professionale svolto.