Donald Trump contro l’ora legale: “Un costo inutile per il nostro Paese”
L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha deciso di intraprendere una nuova battaglia politica, questa volta contro l’ora legale, definendola una pratica “inutile” e “costosa”. Con il suo ritorno alla Casa Bianca previsto a breve, Trump punta all’abolizione definitiva del cambio dell’ora, introdotto oltre un secolo fa per ragioni energetiche. Tuttavia, per realizzare questa iniziativa, sarà necessario il via libera del Congresso.
L’annuncio di Trump e il malcontento degli americani
Trump ha espresso il suo punto di vista attraverso un post sul suo social network Truth Social, dichiarando: “L’ora legale non dovrebbe esistere! Il Partito Repubblicano farà di tutto per eliminarla”. Questa posizione riflette un crescente disagio da parte di molti cittadini americani nei confronti del cambio dell’ora, ritenuto da molti obsoleto e controproducente.
Ogni anno, il passaggio tra ora solare e ora legale suscita critiche, soprattutto per i disturbi al sonno e l’aumento di stress legati al cambio di orario.
I vantaggi dell’eliminazione includono:
- Riduzione degli incidenti stradali, spesso in aumento subito dopo il cambio dell’ora.
- Miglioramento della qualità della vita, grazie alla stabilità di un orario fisso.
- Effetti depotenziati sull’energia: il risparmio energetico, inizialmente il motivo principale dell’ora legale, è ormai trascurabile.
Tra gli svantaggi principali troviamo:
- La perdita di luce al mattino, che potrebbe avere ripercussioni sui ritmi circadiani e sulla salute generale.
- Conseguenze economiche per alcune attività che beneficiano delle serate più luminose.
- Il rischio di confusione tra chi preferirebbe adottare l’ora solare o mantenere quella legale tutto l’anno.
Il precedente del Sunshine Protection Act
Non è la prima volta che l’abolizione dell’ora legale viene proposta. Nel 2022, i senatori Marco Rubio e Tommy Tuberville avevano presentato il Sunshine Protection Act, una legge per rendere permanente l’ora legale. Il provvedimento aveva ricevuto un ampio sostegno dal Senato, ma si è poi arenato alla Camera per mancanza di consenso bipartisan.
Secondo sondaggi recenti, la maggior parte degli americani vorrebbe dire addio al cambio dell’ora. Nonostante ciò, il Congresso non è mai riuscito a trovare una soluzione condivisa.
L’ora legale è stata introdotta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1918, durante la Prima Guerra Mondiale, con l’obiettivo di risparmiare carburante sfruttando al massimo la luce naturale. Dopo una breve interruzione, il sistema è stato reintrodotto durante la Seconda Guerra Mondiale e reso permanente nel 1966 con l’approvazione dell’Uniform Time Act.
Negli ultimi decenni, tuttavia, i vantaggi energetici dell’ora legale sono diventati meno rilevanti, soprattutto grazie ai progressi tecnologici. Al contrario, si è intensificata l’attenzione sui disagi fisici e psicologici che molti americani affrontano durante il cambio dell’ora.
La proposta di Donald Trump di abolire l’ora legale aggiunge un nuovo capitolo a un dibattito che dura da anni. Il successo di questa iniziativa dipenderà dalla capacità del Congresso di trovare un accordo su una questione che coinvolge milioni di cittadini.
Se approvata, questa decisione potrebbe segnare una svolta storica, eliminando una pratica che, nonostante le sue origini utilitarie, appare sempre più superata in un mondo moderno. Il futuro dell’ora legale resta incerto, ma il dibattito continuerà a far discutere, mettendo in discussione abitudini consolidate e priorità nazionali.