
Il 2024 ha segnato un anno di crescita per l’Italia, con il Pil ai prezzi di mercato che ha raggiunto 2.192.182 milioni di euro correnti, registrando un incremento del 2,9% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati forniti dall’Istat, il prodotto interno lordo in termini reali è cresciuto dello 0,7%. Questo sviluppo economico è stato sostenuto da un aumento della domanda nazionale e da una crescita della domanda estera netta.
Andamento della domanda interna e esterna
Nel 2024, la domanda interna ha mostrato segnali positivi, con un incremento del 0,5% degli investimenti fissi lordi e un aumento dello 0,6% nei consumi finali nazionali. Sul fronte delle transazioni internazionali, si è registrata una contrazione delle importazioni di beni e servizi, che sono diminuite dello 0,7%, mentre le esportazioni hanno visto una crescita dello 0,4%. La combinazione di questi fattori ha avuto un impatto positivo sul Pil, con la domanda nazionale che ha contribuito per 0,5 punti percentuali e la domanda estera netta per 0,4 punti percentuali. Tuttavia, la variazione delle scorte ha avuto un effetto negativo, contribuendo con -0,1 punti percentuali.
Settori economici e valore aggiunto
Analizzando i settori economici, il valore aggiunto ha evidenziato un aumento dell’2,0% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, un incremento dell’1,2% nelle costruzioni e un progresso dello 0,6% nei servizi. Tuttavia, l’industria in senso stretto ha subito una lieve contrazione dello 0,1%. Questi risultati indicano una crescita complessiva, ma evidenziano anche le difficoltà incontrate da alcuni settori, in particolare quello industriale.
Il 2024 ha visto anche un miglioramento nella situazione delle Amministrazioni pubbliche, con l’indebitamento netto sceso al -3,4% rispetto al -7,2% del 2023. Il saldo primario, che considera il debito al netto della spesa per interessi, ha mostrato un incremento a +0,4%, rispetto al -3,6% dell’anno precedente.
Componenti del pil e deflazione
L’analisi delle componenti del Pil nel 2024 ha evidenziato un aumento delle risorse disponibili in volume dello 0,4% rispetto all’anno scorso. I consumi finali nazionali sono aumentati dello 0,6%, gli investimenti fissi lordi dello 0,5% e le esportazioni di beni e servizi dello 0,4%. Al contrario, le importazioni hanno mostrato una diminuzione dello 0,7%. Il contributo della domanda nazionale al netto delle scorte è risultato positivo, con la spesa delle famiglie residenti e delle Amministrazioni pubbliche che hanno fornito un apporto significativo.
Il deflatore del pil è aumentato del 2,1%, con un incremento dell’1,4% per la spesa delle famiglie residenti e un calo dello 0,2% per gli investimenti fissi lordi. È importante notare che si è verificato un miglioramento nella ragione di scambio con l’estero, con il deflatore delle esportazioni rimasto invariato e un calo del deflatore delle importazioni del 1,8%.
Spesa per consumi e investimenti
La spesa per consumi finali delle famiglie residenti nel 2024 ha registrato un incremento in volume dello 0,4%, rispetto al 0,3% del 2023. All’interno della spesa, i consumi di servizi sono aumentati dello 0,4%, mentre quelli per beni hanno visto un incremento dello 0,6%. Le spese per trasporti, informazione e comunicazioni, e per alberghi e ristoranti hanno mostrato gli aumenti più significativi. Al contrario, si sono registrate diminuzioni nelle spese per vestiario e calzature e per servizi sanitari.
La spesa delle Amministrazioni pubbliche è cresciuta dell’1,1%, mentre quella delle Istituzioni sociali private ha visto un aumento del 2,1%. Gli investimenti fissi lordi hanno segnato una crescita dello 0,5%, con aumenti significativi in costruzioni e prodotti della proprietà intellettuale, mentre si sono registrati cali per macchinari e mezzi di trasporto.