
Milano, 17 marzo 2025 – L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha recentemente aggiornato le sue previsioni sulla crescita economica dell’Italia, evidenziando una revisione al ribasso in linea con le tendenze globali. Secondo il report diffuso, l’ente parigino prevede un incremento del prodotto interno lordo (Pil) pari a 0,7% per l’anno in corso, seguito da un ulteriore 0,9% nel 2026. Questi dati rappresentano una diminuzione di 0,2 e 0,3 punti percentuali rispetto alle stime rilasciate nel dicembre 2024. Anche le proiezioni relative all’inflazione sono state riviste, fissando il tasso medio al 1,7% per il 2025 e al 1,9% per il 2026.
Analisi della disoccupazione in Italia
Il rapporto dell’Ocse mette in evidenza che l’Italia, insieme a paesi come la Spagna, la Turchia e il Brasile, presenta attualmente tassi di disoccupazione particolarmente contenuti, paragonabili a quelli registrati nel biennio 2018-2019. Tuttavia, si segnala che, alla fine del 2024, i livelli di reddito reale nel paese non erano ancora tornati ai valori pre-pandemia, una situazione che riguarda anche altre nazioni come Francia, Giappone e Sudafrica.
Impatto dei dazi sul commercio italiano
In merito alla questione dei dazi, Alvaro Santos Pereira, capo economista dell’Ocse, ha commentato la situazione italiana, sottolineando che, fino ad ora, le misure protezionistiche non hanno avuto un impatto significativo sull’Italia. Tuttavia, ha avvertito che i cambiamenti nel panorama commerciale globale potrebbero influenzare il paese. “L’Italia è un paese con un forte orientamento all’export, quindi un aumento del protezionismo commerciale potrebbe coinvolgerla. È probabile che ciò accada, anche se ci auguriamo che non sia così”, ha dichiarato Pereira, mettendo in luce le vulnerabilità economiche legate al commercio internazionale.