L’analisi dei dati economici italiani, pubblicati dall’Istat il 3 marzo 2025, rivela un quadro incoraggiante per il Paese nonostante le difficoltà globali. Secondo le informazioni fornite dall’ente di statistica, l’economia italiana ha registrato nel 2024 una crescita del prodotto interno lordo (Pil) dello 0,7%, mantenendo il medesimo tasso del 2023. Questo risultato si colloca in un contesto internazionale caratterizzato da tensioni belliche e dall’aumento dei costi energetici, che hanno colpito particolarmente l’Europa e, in particolare, la Germania, nota come “locomotiva” dell’economia europea. L’Istat ha anche evidenziato un miglioramento del rapporto deficit/Pil, sceso al 3,4%, e un incremento del saldo primario, che ha contribuito alla riduzione del debito pubblico.
La crescita economica è stata sostenuta da un aumento della domanda interna e da un contributo positivo della domanda estera netta. Nel 2024, gli investimenti fissi lordi sono aumentati dello 0,5% e i consumi finali nazionali dello 0,6%. Anche il settore dell’offerta ha mostrato segni di progresso, con il valore aggiunto in agricoltura cresciuto del 2,0%, nei servizi dello 0,6% e nell’industria dello 0,2%.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, sottolineando come la finanza pubblica stia mostrando segnali di miglioramento. “Questi dati confermano che la nostra gestione delle finanze pubbliche è più solida del previsto”, ha dichiarato Giorgetti, aggiungendo che l’avanzo primario è motivo di soddisfazione morale. Tuttavia, ha avvertito che il governo non deve abbassare la guardia e deve continuare a lavorare per stimolare la crescita in un contesto europeo complesso.
Dall’altra parte, il partito Fratelli d’Italia ha accolto con favore i dati, evidenziando come questi contrastino con la narrazione negativa della sinistra. Guido Liris, capogruppo in commissione Bilancio, ha sottolineato l’importanza di questi risultati, che mostrano una crescita del Pil e un miglioramento del deficit.
Nonostante i dati incoraggianti, la sinistra ha espresso preoccupazioni riguardo alla pressione fiscale e al debito pubblico. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha messo in dubbio l’ottimismo del governo, affermando che l’economia italiana cresce meno del previsto e che la pressione fiscale è aumentata. Secondo Bonelli, i numeri attestano il fallimento delle politiche economiche del governo Meloni, che ha ottenuto un miglioramento del deficit a scapito di servizi pubblici essenziali.
Un altro aspetto positivo riguarda il settore agricolo, che ha mostrato una crescita significativa. Il valore aggiunto nell’agricoltura, silvicoltura e pesca è aumentato del 2,0%, un risultato che ha suscitato l’entusiasmo del ministro Francesco Lollobrigida. “L’agricoltura è il motore della crescita economica dell’Italia”, ha dichiarato Lollobrigida, evidenziando l’importanza di questo settore strategico e il sostegno del governo attraverso investimenti significativi.
Il ministro ha sottolineato l’impegno del governo nel garantire che gli agricoltori dispongano di strumenti adeguati per affrontare le sfide del mercato globale e per promuovere il Made in Italy. Con un investimento di oltre 11 miliardi di euro, il governo ha dimostrato la sua volontà di sostenere un settore vitale per l’economia italiana e di garantire un futuro prospero per le nuove generazioni di agricoltori.