
Bruxelles – Il 2025 si apre con segnali di debolezza per la crescita dell’eurozona. Il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, ha dichiarato che il contesto attuale è caratterizzato da “un ambiente incerto e non chiaro”, influenzato da rischi legati a dazi e sicurezza. Durante la riunione dei ministri economici dei Paesi della moneta unica, Donohoe ha confermato che le prospettive economiche indicano un’espansione “leggermente più bassa del previsto”. Questo scenario non sorprende, poiché la Commissione europea aveva già sottolineato che l’andamento economico dell’eurozona probabilmente non avrebbe rispettato le aspettative. Ora, tuttavia, la situazione si fa più concreta.
Attese sul meccanismo europeo di stabilità
Il direttore generale del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Pierre Gramegna, ha quantificato le attese: “I mercati si attendono una crescita leggermente inferiore alle previsioni, leggermente sotto l’1 percento”. Questa previsione suggerisce che l’eurozona potrebbe affrontare un anno caratterizzato da una crescita ‘zero virgola’, una notizia poco rassicurante che, tuttavia, potrebbe stimolare gli Stati membri a rafforzare le proprie politiche economiche. Donohoe ha esortato i governi a non procrastinare nell’implementazione delle riforme, affermando che “la crescita economica dipende da noi”.
Responsabilità nel settore della difesa
L’appello alla responsabilità si estende anche al settore della difesa. Il commissario per l’Economia, Valdis Dombrovskis, ha chiarito che la flessibilità proposta per le spese di difesa non è una risposta a una contrazione economica, ma è motivata da ragioni di sicurezza. Dombrovskis ha evidenziato che uno dei principali obiettivi dell’agenda politica europea è “il rafforzamento dell’industria europea della difesa”, il che potrebbe portare benefici alle economie dei Paesi dell’eurozona.
Rischi e opportunità nel patto di stabilità
L’allentamento delle regole del patto di stabilità, suggerito dall’esecutivo comunitario, potrebbe favorire un nuovo tipo di crescita in grado di compensare le perdite nei settori tradizionali. Tuttavia, i rischi non mancano. Dombrovskis ha avvertito che una guerra commerciale rappresenta una possibilità concreta, ribadendo che “l’Ue reagirà tempestivamente e in modo deciso ai dazi statunitensi” nel caso in cui l’amministrazione Trump dovesse procedere con le sue minacce. Con un panorama così incerto, l’eurozona si prepara a navigare acque tempestose nel corso del 2025.