L’economia dell’Ue manterrà la sua competitività? Parla il Ceo di Barclays Europe

Il CEO di Barclays Europe ha recentemente condiviso le sue riflessioni riguardo alle possibili conseguenze dei dazi sull’economia europea e sulla capacità del continente di attrarre investimenti. In un’intervista esclusiva rilasciata ad Angela Barnes, Business Editor di Euronews, Francesco Ceccato ha sottolineato l’importanza dell’attrattività dell’Europa nel contesto attuale.

Le performance delle borse europee nel 2025

Nel 2025, le Borse europee hanno dimostrato una performance superiore rispetto a Wall Street, secondo un’indagine condotta da Morgan Stanley. In effetti, per trovare risultati simili occorre tornare indietro di 25 anni, al 2000. L’indice MSCI Europe ha registrato un incremento di oltre il 9% dall’inizio dell’anno, superando il +4,5% dello S&P 500. Un sondaggio recente di Bank of America ha rivelato un cambiamento significativo nelle preferenze degli investitori: il 39% netto dei gestori di fondi ha aumentato la propria esposizione alle azioni europee, il livello più elevato dal 2021. Al contrario, il 23% degli investitori ha ridotto le proprie posizioni nelle azioni statunitensi.

In aggiunta, gli analisti di Goldman Sachs hanno previsto che il rialzo delle azioni europee non sarà temporaneo, stimando un potenziale guadagno fino al 6% per le Borse del Vecchio Continente nei prossimi 12 mesi. Questo scenario positivo riflette un crescente interesse verso le opportunità di investimento in Europa, nonostante le sfide economiche globali.

Le preoccupazioni legate alla guerra commerciale

Francesco Ceccato ha evidenziato le preoccupazioni degli investitori riguardo alle ripercussioni delle tensioni commerciali sull’economia. Riferendosi alle recenti decisioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in merito all’imposizione di dazi doganali, ha affermato che il clima attuale è fonte di incertezze. Martedì, la Casa Bianca ha annunciato l’entrata in vigore di nuove tariffe reciproche a partire dal 2 aprile, nonostante le pressioni per un rinvio. Gli Stati Uniti, mentre cercano di affrontare le barriere commerciali imposte da altri Paesi, hanno introdotto nuovi dazi, tra cui un 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio e un 20% su merci provenienti dalla Cina.

Ceccato ha avvertito che tali politiche potrebbero avere un impatto “significativo” sull’economia statunitense, influenzando la crescita e provocando un aumento dell’inflazione. Anche l’Europa, secondo il CEO, potrebbe subire le conseguenze della guerra commerciale, sebbene le spese per la difesa possano fornire un certo sollievo. Ha sottolineato che l’area dell’euro ha circa 480 miliardi di euro di esportazioni verso gli Stati Uniti e che l’imposizione di un dazio del 25% su questi beni potrebbe spingere l’eurozona verso una recessione.

Incremento delle spese per la difesa in Europa

Nella settimana corrente, il Parlamento tedesco ha approvato una riforma delle normative sul debito pubblico, come richiesto dal cancelliere designato Friedrich Merz, permettendo una maggiore flessibilità nella spesa. In particolare, gli stanziamenti per la difesa superiori all’1% del PIL saranno esentati da tali limitazioni, creando un fondo di 500 miliardi di euro per rinnovare le infrastrutture.

Questa prospettiva di incremento della spesa militare ha avuto un impatto positivo sulle aziende europee del settore della difesa. Le azioni di Rheinmetall sono aumentate del 124,8% nel corso dell’anno, quelle di Thales del 79,2% e quelle di Leonardo dell’82,9%. Questo trend evidenzia come il mercato stia reagendo alle nuove politiche di spesa.

Necessità di attrarre capitali per la competitività europea

Francesco Ceccato ha sottolineato che l’Unione Europea deve continuare a lavorare per attrarre maggiori capitali al fine di migliorare la propria competitività. Ha affermato che è cruciale pensare in modo innovativo per sfruttare le risorse delle istituzioni europee e combinarle con il capitale privato. Secondo Ceccato, per sostenere efficacemente le industrie europee, è necessario andare oltre gli investimenti sporadici.

Le aziende statunitensi beneficiano di un accesso più facile al capitale grazie alla dimensione del mercato e a opzioni di finanziamento più flessibili. In confronto, l’Unione Europea presenta un mercato finanziario più frammentato e un atteggiamento più cauto verso il rischio, fattori che possono ostacolare l’innovazione e la crescita economica.

Published by
Luca Lincinori