ROMA – Nel quarto trimestre del 2024, le Regioni del Centro e quelle del Nord Est hanno svolto un ruolo cruciale nel sostenere l’export italiano. Secondo i dati forniti dall’Istat, le esportazioni in queste due aree hanno mostrato un incremento dell’1,7% e dello 0,9% rispettivamente. Tra le Regioni, la Toscana si è distinta per aver generato il contributo più significativo a questa crescita. Tuttavia, rispetto all’anno precedente, il 2023, si osserva una leggera flessione dell’export nazionale, pari a -0,4%. Questo dato riflette andamenti territoriali diversificati: il Sud e le Isole hanno registrato una contrazione più marcata, mentre il Nord ha visto una diminuzione più contenuta, con il Centro che ha invece messo a segno una forte crescita del 4%.
Nel corso del 2024, le flessioni più significative nelle esportazioni sono state registrate in Basilicata, Marche e Liguria. Al contrario, le Regioni più attive nel panorama esportativo sono risultate, oltre alla Toscana, la Valle d’Aosta, la Calabria, il Lazio e il Molise. Tra le cause di questa diminuzione, si evidenziano le vendite in calo delle Marche verso la Cina, quelle della Liguria verso gli Stati Uniti, della Toscana verso la Svizzera, del Piemonte verso la Germania e i paesi OPEC, e della Campania verso gli Stati Uniti.
Le province che hanno maggiormente sostenuto le vendite italiane sui mercati esteri includono Arezzo, Firenze, Latina, Lodi e Monza Brianza. Questi dati evidenziano un quadro complesso e variegato dell’export italiano, in cui le dinamiche regionali giocano un ruolo fondamentale nel determinare le performance commerciali a livello internazionale.