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In un contesto di sviluppo economico, il Lazio si prepara a dare una svolta significativa alle sue infrastrutture e all’occupazione. Il 15 gennaio 2025, Unindustria e la Regione Lazio hanno presentato il primo “Piano industriale del Lazio”, un’iniziativa ambiziosa che mira a potenziare l’economia locale attraverso un programma di ottanta azioni concrete. Questo piano si propone di completare le infrastrutture attese da anni, digitalizzare l’amministrazione e semplificare le procedure, con l’obiettivo di formare figure professionali specializzate in grado di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.
Obiettivi del piano industriale
Il piano delineato da Unindustria e dalla Regione Lazio si propone di garantire, entro quattro anni, una crescita del prodotto interno lordo (Pil) di mezzo punto percentuale all’anno, traducendosi in un incremento di circa un miliardo di euro. Inoltre, si stima un aumento di 7,8 miliardi di euro per l’export, la creazione di 190 medie imprese, 1.260 piccole aziende e, non da ultimo, l’apertura di 13.000 nuovi posti di lavoro. Questi risultati sono considerati fondamentali per dare nuova linfa all’economia laziale, che attualmente rappresenta la seconda economia del Paese, con un Pil di 239 miliardi di euro e 1,6 milioni di addetti.
Collaborazione tra pubblico e privato
Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria, ha sottolineato l’importanza di unire le forze tra tutti gli attori coinvolti, in particolare i ministeri chiave. La sinergia tra pubblico e privato è vista come essenziale per concentrare le risorse e raggiungere gli obiettivi prefissati. Biazzo ha evidenziato come le aree industriali siano motori di crescita e ricchezza per il territorio, e ha ribadito il ruolo cruciale delle imprese come strumenti di inclusione sociale. Anche Francesco Rocca, governatore della Regione Lazio, ha confermato l’impegno di stanziamenti per 550 milioni di euro nel 2025 per sostenere le imprese locali, rimarcando che la crescita economica deve andare di pari passo con la giustizia sociale.
Investimenti e infrastrutture
Il piano industriale si basa su un’analisi approfondita del contesto laziale, evidenziando la necessità di investimenti per almeno dieci miliardi di euro all’anno e di un incremento di 4.000 laureati in discipline STEM. Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale accelerare lo sviluppo infrastrutturale, puntando al completamento di opere strategiche come la Roma-Latina e la Cisterna-Valmontone. Inoltre, si prevede di potenziare il sistema aeroportuale di Fiumicino e il porto di Civitavecchia, insieme a nuove piattaforme logistiche.
Riforme burocratiche e accesso al credito
Un altro aspetto cruciale del piano riguarda la semplificazione burocratica. Entro quattro anni, si punta a uniformare le tempistiche dei procedimenti autorizzativi, riducendo il numero di richieste di integrazione e digitalizzando i processi. È prevista anche l’istituzione di una Zona Logistica Semplificata per facilitare l’accesso al credito d’imposta. Inoltre, si auspica un dialogo con il governo per discutere una riduzione della tassazione, in particolare per incentivare gli investimenti e favorire le fusioni tra aziende. La formazione professionale giocherà un ruolo chiave, con l’obiettivo di raddoppiare il numero dei diplomati ITS nel Lazio entro quattro anni, per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.