
l'argentina di milei mostra segni di ripresa economica nel 2025 dopo la recessione del 2024, mentre il paese cerca supporto dal fmi per stabilizzare la crescita
Il governo argentino, sotto la guida del presidente Javier Milei, si trova nel 2025 a gestire una fase di transizione economica cruciale. Dopo aver attraversato un periodo di recessione nel 2024, l’ Argentina sta cercando di rialzarsi, ma è costretta a negoziare un nuovo prestito di 11 miliardi di dollari con il Fondo Monetario Internazionale (FMI). La situazione economica del Paese è complessa, caratterizzata da segnali di ripresa che si scontrano con sfide persistenti, in particolare nel settore del welfare .
Ripresa economica e tagli alla spesa pubblica
Le misure di austerità implementate da Javier Milei hanno avuto un impatto profondo sull’ economia argentina. I tagli alla spesa pubblica sono stati una strategia fondamentale per uscire dalla recessione, ma hanno comportato costi sociali notevoli. Nonostante un incremento nei consumi interni, il welfare continua a soffrire, con un tasso di povertà che ha raggiunto il 49,9% nel terzo trimestre del 2024, secondo l’Observatorio Deuda Social. Le analisi della banca statunitense JP Morgan suggeriscono una ripresa a “V” per l’economia argentina, sebbene i dati negativi della prima parte dell’anno pesino ancora sul bilancio annuale.
Il prodotto interno lordo (PIL) ha registrato una contrazione del 2,1%, con settori come le costruzioni e il commercio che hanno mostrato performance negative. Tuttavia, nel terzo trimestre del 2024, Buenos Aires ha evidenziato segni di crescita, con un incremento del 3,9% rispetto al trimestre precedente. Questo miglioramento è stato sostenuto da un aumento degli investimenti fissi e da una ripresa nel settore primario, in particolare nell’agricoltura, che ha visto una crescita del 32% su base annua.
Inflazione e prospettive future
L’inflazione, una delle principali preoccupazioni per l’economia argentina, ha mostrato segnali di rallentamento. Nel 2024, il tasso di inflazione annuo si è attestato al 117,8%, una significativa diminuzione rispetto al 211,4% del 2023. Le proiezioni per il 2025 indicano un aumento dei prezzi al consumo di circa il 2% nei primi mesi, con aspettative di inflazione a un anno fissate al 30%. Questo contesto di stabilizzazione dei prezzi ha contribuito a migliorare la fiducia dei consumatori e a stimolare i consumi privati, che nel terzo trimestre hanno registrato un incremento del 4,6%.
La Banca Centrale ha adottato misure per stabilizzare il tasso di cambio, utilizzando oltre 18 miliardi di dollari per colmare il divario tra il cambio ufficiale del peso e i tassi di cambio paralleli. Tuttavia, le riserve in valuta estera del Banco Centrale rimangono sotto pressione, con uno stock inferiore ai 29 miliardi di dollari. Gli analisti stimano che per attuare le politiche promesse dal governo siano necessari almeno 40 miliardi di dollari.
Il ruolo del Fondo Monetario Internazionale
Attualmente, il governo argentino è impegnato nella negoziazione di un nuovo accordo con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito di 11 miliardi di dollari, ritenuto cruciale per superare le restrizioni al cambio di valuta estera. Questo prestito è considerato fondamentale per rafforzare le riserve del Banco Centrale e garantire la stabilità economica del Paese. La direttrice generale del FMI, Kristalina Georgieva, ha lodato gli sforzi dell’Argentina nell’implementare un programma di stabilizzazione e crescita, evidenziando come il debito, che nel 2023 era al 156% del PIL, sia sceso al 77% nel 2025.
Nonostante i progressi, il Paese deve affrontare sfide significative, tra cui il rimborso di prestiti e interessi per un totale di 20 miliardi di dollari nel 2025. La situazione economica rimane vulnerabile agli shock esterni e le politiche fiscali adottate da Milei continueranno a essere messe alla prova nei prossimi mesi.