
Durante le recenti riunioni plenarie note come “Due sessioni”, tenutesi in Cina, una dichiarazione ha catturato l’attenzione dei media e degli utenti dei social network. Liu Hanyuan, deputato e fondatore del Tongwei Group, uno dei leader nel settore dell’energia solare, ha affermato che entro il 2045 la Cina potrebbe raggiungere una completa autosufficienza nel settore energetico, eliminando la necessità di importare petrolio greggio. Questa affermazione, diffusa in tutto il Paese, ha sollevato interrogativi e discussioni riguardo al futuro energetico della nazione.
Il contesto energetico della Cina
La Cina, attualmente il più grande importatore di petrolio al mondo, ha visto nel 2024 un’importazione di 553 milioni di tonnellate di greggio, un valore che ha raggiunto i 325 miliardi di dollari. Questa dipendenza dalle importazioni rappresenta un rischio significativo per la sicurezza energetica del Paese. Liu ha sostenuto che la Cina è in grado di sostituire i 500 milioni di tonnellate di petrolio consumati annualmente, grazie a un investimento previsto tra i 10 e i 20 trilioni di yuan (1,4 – 2,8 trilioni di dollari) per sviluppare le energie rinnovabili. Questo approccio non solo potrebbe portare a una riduzione delle emissioni di carbonio, ma anche a un cambiamento radicale del modello economico cinese, distaccandosi da un settore immobiliare in crisi.
La visione del governo cinese, guidato da Xi Jinping, sottolinea l’importanza dell’autosufficienza energetica come parte di una strategia più ampia per garantire la sicurezza nazionale. Le recenti esperienze di crisi energetica, come quella del 2021, hanno evidenziato la vulnerabilità del Paese e la necessità di un approccio più autonomo e resiliente.
Investimenti nelle rinnovabili e riduzione del carbone
Nel maggio 2024, l’energia pulita ha rappresentato il 44% della produzione elettrica in Cina, segnando un calo significativo della dipendenza dal carbone, che è sceso al 53%. Questo cambiamento è il risultato di un aumento esponenziale degli investimenti nelle energie rinnovabili, con una capacità solare installata di oltre 886 gigawatt, pari a quasi la metà della capacità globale. La Cina, con oltre l’85% del mercato fotovoltaico mondiale, sta continuando a espandere le sue capacità , con ulteriori 180 gigawatt di energia solare in costruzione.
Tuttavia, nonostante questi progressi, la Cina ha approvato 66,7 gigawatt di nuova capacità di produzione di energia elettrica a carbone nel 2024, indicando che la transizione verso fonti rinnovabili richiede tempo. Per accelerare questo processo, il governo sta puntando a migliorare i sistemi di stoccaggio dell’energia, investendo 11 miliardi di dollari in batterie agli ioni di litio, un incremento notevole rispetto all’anno precedente.
Nuove industrie e innovazione tecnologica
Liu Hanyuan ha evidenziato l’importanza delle “tre nuove industrie”: fotovoltaico, batterie e veicoli elettrici, come motori di sviluppo per l’autosufficienza energetica e tecnologica. Queste industrie, parte della visione di Xi Jinping per le “nuove forze produttive”, sono fondamentali per il futuro energetico della Cina. Le vendite di veicoli a nuova energia hanno superato per la prima volta quelle dei veicoli tradizionali, con una crescita della quota di mercato dal 7% al 51% in tre anni, grazie a politiche di sussidi e incentivi fiscali.
Con oltre il 90% dei pannelli solari importati nell’Unione Europea provenienti dalla Cina, il Paese si prepara a lanciare un nuovo piano quinquennale per il 2026-2030, mirato ad accelerare ulteriormente la produzione di energia rinnovabile.
Progetti futuristici e visione a lungo termine
In un’ottica di innovazione, gli scienziati cinesi stanno progettando una “centrale elettrica spaziale”, che avrebbe l’obiettivo di raccogliere energia solare nell’orbita terrestre e trasferirla sulla Terra tramite microonde. Questo progetto, simile alla Diga delle Tre Gole, rappresenta l’ambizione della Cina di diventare un leader globale nell’energia rinnovabile e nella tecnologia avanzata.
Con questi sviluppi, la Cina si sta preparando a affrontare le sfide energetiche future, cercando di garantire una transizione verso un modello energetico più sostenibile e resiliente.