
L’economia turca sta affrontando una crisi profonda, mentre il governo di Recep Tayyip Erdogan intensifica la repressione contro le manifestazioni popolari. Ieri, 5 marzo 2025, la polizia ha effettuato nuovi arresti a Istanbul, portando il numero totale di fermi a 1.424. Tra i detenuti figurano anche il fotografo dell’Afp Yasin Akgu e altri sei giornalisti, inizialmente liberati da un tribunale ma successivamente nuovamente arrestati su richiesta del procuratore. La portavoce dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Liz Throssell, ha espresso preoccupazione per questa situazione.
La situazione a Istanbul
L’ondata di repressione in Turchia si è intensificata dopo l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, considerato un forte avversario di Erdogan. I nuovi arresti, avvenuti all’alba di ieri, hanno colpito attivisti e manifestanti che hanno partecipato alle proteste contro il governo. La polizia ha giustificato le operazioni sostenendo che le manifestazioni stessero minacciando la sicurezza pubblica. La tensione è palpabile in città , dove le strade sono state teatro di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Nel frattempo, la crisi economica continua a colpire la Turchia. La lira turca ha subito un ulteriore crollo, con una perdita del 12%, che ha spinto il governo a intervenire per stabilizzare la valuta. Erdogan ha attribuito la responsabilità della crisi all’opposizione, definendo le manifestazioni come “terrorismo di strada”. Questo atteggiamento ha sollevato interrogativi sulla libertà di espressione e sui diritti civili nel paese.
Il nuovo sindaco di Istanbul
In questo clima di tensione, il consiglio della municipalità metropolitana di Istanbul ha eletto ieri Nuri Aslan come sindaco facente funzioni. Aslan, esponente del Partito popolare repubblicano (Chp), ha ottenuto 177 voti contro i 123 del candidato del Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp). La sua elezione rappresenta una continuità nella leadership politica della città , che è sotto il controllo dell’opposizione.
Aslan, 55 anni, si trova ora a dover affrontare una situazione complessa, con una popolazione in fermento e un’economia in crisi. La sua nomina è vista come una risposta alla crescente insoddisfazione popolare e alla necessità di un governo che possa rappresentare gli interessi dei cittadini di Istanbul.
Le dichiarazioni di Erdogan
In un discorso tenuto ad Ankara, Erdogan ha lanciato avvertimenti contro chiunque tenti di destabilizzare l’economia turca. Il presidente ha sottolineato che il governo non tollererà il “sabotaggio” delle manifestazioni e che i responsabili saranno perseguiti legalmente. Durante la presentazione della “Strategia per lo sviluppo dell’industria e della tecnologia per il 2030”, ha inoltre annunciato piani per la costruzione di un reattore nucleare modulare e la creazione di un “parco tecnologico nucleare”.
Queste affermazioni evidenziano la determinazione di Erdogan di mantenere il controllo sulla situazione economica e politica, mentre il paese affronta sfide significative. La risposta del governo alle proteste e alla crisi economica sarà cruciale nei prossimi mesi, in un contesto di crescente instabilità e tensione sociale.