
L’economia spagnola ha mostrato segni di ripresa e crescita dopo le difficoltà incontrate durante la pandemia. Nel 2024, la Spagna ha registrato un incremento del 3,2% del PIL, posizionandosi come la nazione con le migliori performance economiche in Europa, grazie a politiche progressiste e investimenti strategici.
La crescita economica della Spagna
Nel 2024, la Spagna ha chiuso l’anno con un incremento del PIL del 3,2%, un risultato che ha superato le aspettative e ha messo in evidenza l’efficacia delle politiche adottate dal governo. L’immigrazione ha giocato un ruolo cruciale, contribuendo per il 20% alla crescita economica. Questo trend positivo è il frutto di una serie di riforme e investimenti, in particolare nel settore delle energie rinnovabili, che hanno ridotto i costi energetici e l’inflazione, creando nuovi posti di lavoro. La disoccupazione, che un tempo era un problema significativo, ha mostrato un netto miglioramento, scendendo al 10,6% nel 2024.
Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, ha guidato il paese verso una ripresa economica, avviando misure che hanno facilitato l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro. Questi lavoratori hanno occupato posizioni in settori chiave come l’agricoltura e l’edilizia, contribuendo significativamente alla crescita del PIL. La Spagna, quindi, si presenta come un esempio di resilienza economica, capace di affrontare le sfide post-pandemia e di emergere come leader tra le economie occidentali.
Il ruolo dell’immigrazione
Uno degli aspetti più significativi della ripresa economica spagnola è rappresentato dall’immigrazione. Mentre in altre nazioni europee si assiste a un aumento delle politiche restrittive, la Spagna ha scelto di adottare un approccio di porte aperte. Questo ha consentito di affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione e della bassa natalità , contribuendo a sostenere l’economia.
Nel 2024, su un totale di 468.000 posti di lavoro creati, circa l’85% è stato occupato da migranti o persone con doppia nazionalità . Questi lavoratori hanno trovato occupazione in settori spesso trascurati dalla popolazione locale, come l’agricoltura e il turismo. Il governo ha anche avviato un piano per attrarre 25 milioni di nuovi migranti nei prossimi 30 anni, riconoscendo l’importanza della manodopera migrante per sostenere la crescita economica.
La Spagna ha implementato leggi per facilitare la regolarizzazione dei migranti, semplificando le procedure e investendo nell’integrazione. Queste politiche hanno dimostrato di essere efficaci nel sostenere il welfare del paese, con l’immigrazione che ha contribuito per il 20% alla crescita del PIL.
Settori chiave: turismo e energie rinnovabili
Oltre all’immigrazione, il turismo ha rappresentato un altro pilastro fondamentale per l’economia spagnola. Nel 2024, la Spagna ha accolto 94 milioni di turisti, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Questo afflusso ha generato spese per circa 126 miliardi di euro, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro, in gran parte occupati da migranti.
Parallelamente, gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili hanno avuto un impatto significativo. Nel 2024, oltre il 56% dell’energia elettrica spagnola è stata prodotta tramite fonti eoliche e solari, contribuendo a ridurre i costi energetici e l’inflazione. Il governo ha incentivato questa transizione energetica, attirando investimenti stranieri e creando opportunità di lavoro, mentre le esportazioni, in particolare nel settore alimentare, hanno continuato a crescere.
Le sfide future: crisi abitativa e disoccupazione giovanile
Nonostante i successi, la Spagna deve affrontare sfide significative. L’emergenza abitativa è una delle problematiche più gravi, soprattutto nelle grandi città come Madrid e Barcellona, dove i prezzi degli affitti sono aumentati dell’80% nell’ultimo decennio. Molti residenti spendono oltre il 40% delle loro entrate mensili per l’alloggio, una situazione insostenibile che ha portato a manifestazioni contro l’overtourism.
Inoltre, sebbene la disoccupazione sia diminuita, il tasso rimane elevato, specialmente tra i giovani, con un 10,6% di disoccupazione generale. Il governo di Sánchez ha avviato misure per affrontare queste sfide, tra cui sgravi fiscali per chi affitta a prezzi accessibili e un incremento della tassazione per le case destinate al turismo.
L’economia spagnola, pur mostrando segni di vitalità e crescita, deve quindi continuare a lavorare per risolvere le problematiche sociali e garantire un futuro sostenibile per tutti i suoi cittadini.