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Venerdì 1° marzo 2025, si è svolto a Pechino l’incontro mensile del Politburo del Partito Comunista Cinese, un’occasione cruciale per discutere le strategie economiche nazionali. Durante il meeting, i leader hanno esaminato un rapporto sul lavoro economico redatto a dicembre, il quale sarà ufficialmente approvato durante la plenaria dell’Assemblea Nazionale del Popolo (ANP), il principale organo legislativo della Cina. Nel comunicato finale, è emerso che “la performance economica della Cina è rimasta generalmente stabile”, con un forte impegno verso uno sviluppo di alta qualità. Nonostante l’assenza di annunci significativi, la leadership ha sottolineato l’importanza di stabilizzare i mercati immobiliari e azionari, per prevenire rischi in aree critiche e per stimolare la vitalità economica. Il 2025 è considerato un anno delicato, segnando il passaggio dal XIV al XV piano quinquennale.
Incontro sull’iniziativa per una Cina pacifica
In concomitanza con questo incontro, sempre venerdì, si è tenuta una sessione di studio dedicata all’“iniziativa per una Cina pacifica”, proposta da Xi Jinping nel 2013. Il presidente, nonché segretario del partito, ha enfatizzato l’importanza di costruire una Cina pacifica per garantire una vita migliore per le persone e una stabilità duratura. L’attenzione crescente verso la “sicurezza pubblica” e la “sovranità nazionale” indica una preoccupazione per l’impatto delle dinamiche internazionali sulla stabilità interna, che rimane una priorità per Pechino.
Sicurezza nazionale e misure restrittive
Il 28 febbraio, durante il meeting, Xi Jinping ha chiesto ai membri del partito di rafforzare le misure per garantire la sicurezza nazionale. Negli ultimi anni, il governo ha attuato diverse politiche restrittive, arrestando imprenditori accusati di destabilizzare i mercati finanziari e punendo funzionari per negligenze in materia di sicurezza sociale. Xi ha sottolineato la necessità di un meccanismo per prevenire incidenti sociali e ha richiesto maggiori sforzi per garantire la sicurezza alimentare, industriale, informatica e nel campo dell’intelligenza artificiale. Gli analisti ritengono che, nonostante le recenti aperture economiche, la sicurezza nazionale rimanga la priorità fondamentale del partito.
Attività manifatturiera in crescita
A febbraio 2025, l’attività manifatturiera in Cina ha raggiunto il massimo in tre mesi, grazie a un incremento dei nuovi ordini e a un aumento significativo dei volumi di acquisto. L’Indice dei Responsabili degli Acquisti (PMI) è salito da 49,1 a 50,2 punti, superando le aspettative di mercato fissate a 49,9 punti e raggiungendo il livello più elevato dalla scorsa novembre. Questa crescita è stata interpretata come un segnale positivo per l’economia cinese, in attesa delle “due sessioni” che si terranno a breve, durante le quali verranno delineate le priorità economiche per l’anno.
Rimozione del ministro dell’Industria
Il 28 febbraio, il governo cinese ha annunciato la rimozione di Jin Zhuanglong, il ministro dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione, il quale non appariva in pubblico da due mesi. La sua assenza ha sollevato sospetti di un’indagine per corruzione, confermati da fonti anonime ma non ufficializzati dalle autorità. Jin è il quarto ministro a essere rimosso in meno di due anni, dopo i casi di Qin Gang (Esteri), Li Shangfu (Difesa) e Tang Renjian (Agricoltura e Affari Rurali). Nel 2024, nell’ambito di una vasta campagna anti-corruzione, oltre 889 mila funzionari sono stati sanzionati, un aumento del 46% rispetto all’anno precedente. La posizione di Jin è stata subito occupata da Li Lecheng, ex governatore del Liaoning, evidenziando l’importanza crescente del ministero in un contesto di autosufficienza tecnologica.
Restrizioni per gli imprenditori dell’intelligenza artificiale
Secondo fonti del Wall Street Journal, Pechino ha esortato i principali imprenditori e ricercatori nel settore dell’intelligenza artificiale a evitare viaggi negli Stati Uniti. Le autorità cinesi temono che la divulgazione di informazioni riservate sui progressi dell’IA possa compromettere la sicurezza nazionale. Inoltre, vi è preoccupazione che gli imprenditori possano essere utilizzati come “merce di scambio” in eventuali negoziati con Washington, un timore che riecheggia il caso di Meng Wanzhou, dirigente di Huawei arrestata nel 2018 in Canada.
Licenza a Starlink in Vietnam
Sabato 1° marzo, durante un incontro con rappresentanti di aziende americane, il primo ministro vietnamita Pham Minh Chinh ha annunciato che il governo rilascerà a breve una licenza per Starlink, il servizio di internet via satellite di Elon Musk. Questa decisione segue l’approvazione di un regolamento che consente alle società di internet satellitare di operare in Vietnam, mantenendo il controllo sulla propria filiale locale. Chinh ha espresso l’intenzione di riequilibrare il surplus commerciale con gli Stati Uniti, evitando i dazi minacciati da Donald Trump, e ha indicato che potrebbero essere acquistati aerei Boeing per facilitare tali negoziati.
Portaerei americana in Corea del Sud
La USS Carl Vinson ha attraccato il 2 marzo nel porto di Busan, diventando la prima portaerei americana a visitare la Corea del Sud da giugno 2024. Questa visita è interpretata come un segnale della continua importanza dell’alleanza militare tra Stati Uniti e Corea del Sud, in risposta alle crescenti tensioni con la Corea del Nord, che ha recentemente riaffermato il suo sostegno alla Russia nella guerra in Ucraina.
Impegno dell’India contro i ribelli maoisti
Nel mese di febbraio, il governo indiano ha rivendicato una “importante vittoria” nell’operazione contro i ribelli maoisti nello stato di Chhattisgarh, con 31 ribelli uccisi. Questo successo fa parte di una serie di operazioni delle forze di sicurezza contro i gruppi di estrema sinistra, considerati la principale minaccia alla sicurezza nazionale. Il ministro degli Interni indiano, Amit Shah, ha promesso di eliminare i ribelli maoisti entro il 31 marzo 2026, evidenziando l’intento del governo di proseguire nella lotta contro l’insurrezione. Negli ultimi anni, le violenze sono diminuite, grazie anche a politiche di sviluppo economico nelle aree colpite, facendo sperare in una possibile sconfitta definitiva dei maoisti.