
Roma, 23 marzo 2025 – Gli occhiali rappresentano un simbolo di eccellenza per l’industria italiana, apprezzati a livello globale per la loro qualità e design, spesso frutto della creatività di importanti stilisti. Tuttavia, il 2024 ha riservato luci e ombre per questo settore, con un calo nelle esportazioni e previsioni di mercato che indicano un periodo di transizione, influenzato da un contesto economico internazionale complesso.
Panoramica sull’andamento dell’occhialeria italiana nel 2024
Il rapporto preconsuntivo del 2024, basato sui dati disponibili fino a ottobre 2024, ha rivelato che l’industria dell’occhialeria italiana ha vissuto un anno di stasi. Le esportazioni, che costituiscono circa il 90% della produzione totale, hanno mostrato una stabilità relativa rispetto all’anno precedente. La produzione ha raggiunto i 5,64 miliardi di euro, con un incremento del 2% rispetto al 2023. Il numero di aziende attive nel settore è rimasto pressoché invariato, con 814 realtà imprenditoriali nel panorama nazionale. Sul fronte occupazionale, il 2024 si chiude con un bilancio positivo, grazie all’aumento dei contratti a tempo indeterminato, portando il numero totale degli addetti a 19.006, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente.
Le proiezioni per il periodo gennaio-ottobre 2024 indicano un leggero calo delle esportazioni di occhiali, montature e lenti, con una diminuzione dello 0,6% rispetto al 2023, per un valore totale di 5,24 miliardi di euro. Tra i vari segmenti, l’export degli occhiali da sole ha registrato una flessione dello 0,5%, attestandosi a circa 3,5 miliardi di euro, mentre le montature hanno visto un calo dell’1,3%, scendendo a 1,5 miliardi di euro. Le importazioni, invece, hanno mostrato segni di crescita, con un aumento del 5,8%, raggiungendo 1,75 miliardi di euro.
La bilancia commerciale dell’occhialeria italiana ha registrato un lieve decremento del suo attivo, scendendo del 3,5% ma mantenendo un saldo considerevole di circa 3,5 miliardi di euro tra export e import per il 2024.
Esportazioni e dinamiche geografiche
Analizzando le esportazioni, l’Europa continua a rappresentare il mercato principale, con una crescita del 5% rispetto al 2023, trainata da un aumento del 4,6% per gli occhiali da sole e del 5,7% per le montature. Tuttavia, in America si è osservato un rallentamento significativo, con un calo complessivo del 15,1% per il comparto occhiali, in gran parte dovuto a una performance negativa in Nord America, dove le esportazioni sono diminuite del 20,6%. In contrapposizione, le esportazioni verso Centro e Sud America hanno mostrato una crescita del 14%. In Asia, il mercato ha finalmente raggiunto i livelli pre-pandemia, rappresentando quasi il 17% delle esportazioni, mentre le altre aree, come l’Africa e l’Oceania, hanno registrato flessioni rispettivamente del 2,7% e del 2,4%.
Nel 2024, l’industria italiana ha esportato 110 milioni di paia di occhiali, con una leggera diminuzione dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Di questi, 66 milioni erano occhiali da sole, pari al 60% del totale, mentre 44 milioni erano montature da vista, costituendo il 40%. In Italia, i consumi nel settore ottico, monitorati da Niq GfK, si sono mantenuti stabili intorno ai 3 miliardi annui, con un incremento significativo per le lenti oftalmiche (+8,8%), le montature da vista (+6,5%) e gli occhiali da sole (+4,7%).
Le parole di Lorraine Berton
Lorraine Berton, presidente di Anfao, l’associazione nazionale dei fabbricanti di articoli ottici, ha commentato le previsioni economiche per il 2025, evidenziando la necessità di un periodo di riflessione per il settore. Nonostante le sfide globali, come la crescita moderata dei mercati e le tensioni geopolitiche, l’occhialeria italiana ha dimostrato una notevole capacità di resilienza. Berton ha sottolineato l’importanza di sfruttare questa situazione per rilanciare le esportazioni, promuovendo l’unicità del prodotto italiano. Ha anche evidenziato il calo dell’export verso gli Stati Uniti nel 2024 come una conseguenza dell’incertezza e di un mercato in evoluzione, dove i consumatori tendono a privilegiare il rapporto qualità-prezzo. La presidente ha infine ribadito l’importanza di mantenere e ampliare le misure di incentivazione attualmente in atto.