
ROMA – Nel contesto dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, l’Italia si distingue per avere il più alto rapporto di debiti commerciali rispetto al Prodotto Interno Lordo. Secondo un’analisi dell’Ufficio studi della CGIA, nel 2023 la Pubblica Amministrazione ha registrato un accumulo di mancati pagamenti verso i fornitori pari a 2,8 punti percentuali del Pil. A seguire, il Belgio si posiziona al secondo posto con il 2,7%, mentre il Lussemburgo occupa la terza posizione con il 2,4%.
Analisi dei pagamenti della pubblica amministrazione
In termini assoluti, i mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione si attestano a un valore complessivo di 58,6 miliardi di euro, cifra che continua a crescere dal 2020. Sebbene negli ultimi anni si siano registrati dei miglioramenti, con le Amministrazioni statali che hanno iniziato a saldare le fatture in modo più tempestivo rispetto ai termini stabiliti dalla legge, rimane una notevole difficoltà nel ridurre lo stock di debiti accumulati negli anni precedenti.
Impatto sulle piccole imprese
La CGIA evidenzia che le piccole imprese sono le più colpite da questa situazione. Queste realtà , diversamente dalle grandi aziende, possiedono un potere negoziale limitato, il che le rende vulnerabili ai ritardi nei pagamenti. La crescente pressione finanziaria su queste imprese può ostacolare la loro capacità di operare e di investire, creando un circolo vizioso che influisce negativamente sull’intero tessuto economico del Paese.