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Il 19 febbraio 2025, i lavoratori e le lavoratrici di Ikea hanno proclamato uno sciopero di 24 ore in tutta Italia. Questa azione di protesta è stata organizzata dai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, che hanno deciso di interrompere le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale con la nota multinazionale svedese del mobile. La mobilitazione è stata suddivisa in otto ore di sciopero a livello nazionale e sedici ore su base territoriale.
I motivi dello sciopero
I rappresentanti sindacali hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alla gestione delle trattative da parte di Ikea, sottolineando che l’azienda non ha rispettato i principi di inclusione e democrazia che proclama. Secondo i sindacati, dopo oltre un anno e mezzo di incontri, Ikea ha ignorato le richieste legittime dei lavoratori, voltando le spalle ai dipendenti. Tra le problematiche sollevate figurano il mancato riconoscimento delle maggiorazioni per i nuovi assunti, un sistema di classificazione professionale peggiorativo, la cancellazione della cosiddetta “malattia statistica” e l’imposizione del lavoro durante i festivi.
I sindacati hanno evidenziato che l’azienda ha introdotto nuovi modelli di business, come l’apertura di punti vendita di prossimità , senza garantire la presenza delle rappresentanze sindacali, limitando così i diritti dei lavoratori. In queste ore, si stanno svolgendo assemblee presso i vari punti vendita, dove i dipendenti stanno organizzando iniziative di sciopero a livello locale. Le organizzazioni sindacali hanno avvertito che, se Ikea non rivedrà le sue posizioni, saranno valutate ulteriori azioni per tutelare i diritti dei lavoratori.
La posizione di Ikea
In risposta alle accuse, Ikea ha rilasciato un comunicato in cui conferma l’interruzione delle negoziazioni per il rinnovo del contratto integrativo. L’azienda ha espresso dispiacere per l’esito delle trattative, sottolineando che la sua proposta era finalizzata a migliorare le condizioni economiche già esistenti per i lavoratori, attraverso interventi sul welfare e sull’aumento delle maggiorazioni. Ikea ha dettagliato che la proposta includeva un incremento delle maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo, con un premio di oltre 2.000 euro lordi per gli addetti vendita full time.
Inoltre, l’azienda ha annunciato piani per maggiori investimenti nella formazione dei dipendenti, al fine di migliorare le loro competenze e offrire un importo annuale da spendere su una piattaforma di welfare. Ikea ha anche affermato di non aver proposto alcun peggioramento rispetto al contratto integrativo vigente e ha ribadito l’importanza di garantire i diritti sindacali all’interno dei nuovi punti vendita.
La situazione rimane tesa e i sindacati continuano a monitorare gli sviluppi, pronti a prendere ulteriori iniziative se non ci saranno cambiamenti significativi da parte dell’azienda.