Questo terzo album delle Hole (dopo “Pretty on the inside” ed il glorioso “Live through this”) Chumbawambanon e’ esattamente un “greatesthits” o una normale compilation,ma si puo’ considerare quasi come un documento, una antologia della storia di una tra le migliori rock band alternative. Senza dubbio il gruppo avrebbe potuto far uscire un nuovo album tra quello del debutto (Pretty on the inside) ed il secondo (Live through this), in ogni caso questo terzo lavoro non e’ altro che un collegamento tra i due.
Infatti l’album si puo’ dividere quasi perfettamente in due parti: la prima appartenente al periodo di “Pretty on the inside” nella quale si ritrovano i tipici ritmi punk-rock, con l’utilizzo di semplici riff distorti a palla, bicordi, voce tiratissima e tanto “NOISE”: insomma una perfetta dimostrazione di quel ROCK-GRUNGE anni ’90 che pero’ la nuova “Miss Love” sembra ormai non apprezzare piu’.
Dopo il matrimonio e la maternita’ di Courtney Love comincia il periodo a cui, piu’ o meno, si riferisce la seconda parte dell’album e che si conclude con l’uscita di “Live through this”. In questo periodo nella musica delle Hole c’e’ un profondo cambiamento : il gruppo non rinuncia alla sua tipica sonorita’ aggressiva, ma ora si lascia andare piu’ frequentemente anche a passaggi piu’ melodici, ad un suono piu’ studiato e meno spontaneo, tanto che lo stesso Eric Erlandson afferma che e’ piu’ facile quando la musica e’ aggressiva, meno facile quando si fa un “POP RECORD” come Live through this.
Una svolta si ha anche per quanto riguarda la scrittura dei testi da parte di Courtney ed Eric. Senza ombra di dubbio nei due si puo’ notare una maturazione nella composizione: testi pur sempre tipici, con molte parole chiave che si ripetono, pero’ anche questi piu’ ragionati,che vanno dai brevi versi del Grunge verso un lavoro che si puo’ definire piu’ Rock.
Il primo brano “TURPENTINE” e’ il primo in assoluto che la band abbia mai registrato, ed insiema a “PHONEBILL SONG”, “RETARD GIRL”, “BURNBLACK”, e “DICKNAIL” rappresenta uno scorcio di quel primo periodo (1990-91) a cui ho accennato prima.
Poi ci sono: “BEAUTIFUL SON” del 1992 e “20 YEARS IN THE DAKOTA” sempre dello stesso anno in cui pero’ si vede un addolcimento nella parte musicale che diventera’ la caratteristica comune ai pezzi del secondo periodo.
Nella seconda parte i pezzi sono: Un’interessante versione DEMO(con una Love un po’ provata) di “MISS WORLD” , “OLD AGE”, Tre interessantissime canzoni tratte dall’ MTV’s Unplugged(Edito sol in America) con due cover di “HE HIT ME” e “SEASON OF THE WITCH”, ed infine 2 versioni live pieni di NOISE di “DROWN SODA” e “ASKING FOR IT”.
Penso che soltanto col nuovo album (che dovrebbe uscire il 19 Maggio) si potra’ effettivamente capire che tipo di scelta musicale ha intrapreso la band.