
La Federal Reserve ha recentemente aggiornato le sue previsioni economiche, in risposta alla crescente incertezza causata dalla serie di dazi imposti dall’amministrazione Trump. Le nuove stime indicano un rallentamento della crescita economica, con il prodotto interno lordo (PIL) previsto per il 2025 fissato all’1,7%, un netto abbassamento rispetto al 2,1% stimato a dicembre. Per il 2026, la crescita è attesa a 1,8% (precedentemente 2%) e il 2027 dovrebbe registrare lo stesso tasso di crescita. Le proiezioni sull’inflazione, d’altro canto, mostrano un aumento: si prevede un incremento del 2,7% nel 2025, rispetto al 2,5% indicato in precedenza, e un 2,2% nel 2026, rispetto al 2,1% stimato in precedenza. Per il 2027, il tasso di inflazione resta confermato al 2%.
Situazione economica attuale
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha descritto la situazione economica attuale come caratterizzata da un’“incertezza insolitamente elevata”, sottolineando la necessità di monitorare attentamente gli effetti delle tariffe, delle politiche fiscali, della regolamentazione e delle politiche sull’immigrazione attuate dal governo Trump. Le indagini economiche suggeriscono che l’impatto dei dazi sta alimentando le aspettative di inflazione, un segnale che la Fed non può ignorare.
Le prospettive del Federal Open Market Committee
Nel corso della riunione di gennaio, l’Federal Open Market Committee ha registrato un aumento dell’incertezza riguardo le prospettive economiche. La Fed ha quindi deciso di mantenere il tasso di riferimento per i federal funds nell’intervallo 4,25%-4,50%. Le tabelle del Summary of Economic Projections pubblicate insieme alla nota del comitato evidenziano che la Federal Reserve prevede di ridurre i tassi di interesse solo due volte nel 2025, per un totale di 50 punti base. Secondo il grafico noto come ‘dot plot’, quattro membri su dodici del FOMC prevedono che i tassi rimarranno invariati per tutto il 2025, riflettendo una visione cauta rispetto alle future decisioni.
Impatto della guerra commerciale sui mercati
La guerra commerciale e le preoccupazioni riguardo le conseguenze sull’economia globale stanno creando tensioni nei mercati e tra i consumatori. A febbraio, la fiducia dei consumatori ha registrato il calo più significativo dal 2021, mentre a marzo l’indice di fiducia dell’Università del Michigan è sceso ulteriormente a 57,9, rispetto al 64,7 di febbraio. Recenti previsioni in tempo reale elaborate dalla Fed di Atlanta hanno mostrato un PIL in calo del 2,4% nel primo trimestre, a causa dell’aumento delle importazioni in previsione dell’entrata in vigore delle nuove tariffe. L’ultimo aggiornamento, risalente al 18 marzo, ha lievemente rivisto questa stima a -1,8%, evidenziando la continua fragilità dell’economia statunitense e il clima di incertezza che la circonda.