
L’evento “Gli Stati generali dell’informazione visti da Roma” si è svolto il 6 marzo 2025 presso Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia. Questo incontro ha avuto come tema centrale il diritto all’informazione, evidenziando l’importanza di tutelarlo e svilupparlo in un contesto democratico. Durante l’evento, sono stati presentati i risultati di un’indagine condotta da un’organizzazione francese indipendente, che ha coinvolto attivamente la società civile. L’indagine, durata nove mesi, ha portato alla formulazione di proposte concrete per affrontare le sfide future del settore informativo.
Interventi istituzionali significativi
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Alberto Barachini, ha aperto i lavori sottolineando l’urgenza di rinforzare l’ecosistema informativo. Barachini ha affermato che, in un’epoca di trasformazione digitale, il governo ha scelto di “credere nell’informazione umana”, evidenziando la responsabilità di chi comunica. Ha messo in evidenza la complessità del concetto di verità, affermando che l’accuratezza è più facilmente definibile. Ha descritto l’informazione come un “bene raro, fragile e costoso”, in contrapposizione alle fake news che sono facilmente reperibili e a basso costo. Ha concluso il suo intervento affermando la necessità di stabilire etica e responsabilità per garantire un ambiente equo per le realtà editoriali italiane ed europee.
Il presidente dell’AGCOM, Giacomo Lasorella, ha enfatizzato l’importanza di una discussione pubblica per sviluppare politiche adeguate. Ha sottolineato che l’educazione al pensiero critico è fondamentale per promuovere un ambiente informativo sano e una democrazia solida. Anche l’Ambasciatore di Francia in Italia, Martin Briens, ha aperto i lavori evidenziando il ruolo cruciale dell’informazione, definita come il “cuore pulsante delle democrazie”. Briens ha messo in guardia sui rischi legati all’intelligenza artificiale, che possono portare a disinformazione e contenuti ingannevoli.
Proposte concrete dal comitato direttivo
Il comitato direttivo ha presentato quindici proposte emerse dall’indagine, illustrate da Bruno Patino, presidente di Arte e del comitato degli Stati generali dell’informazione. Tra le proposte principali figurano la promozione del pensiero critico e dell’educazione ai media nelle scuole, e una campagna di sensibilizzazione per neutralizzare la disinformazione. È stata proposta anche l’ampliamento del campo delle società benefit per includere le imprese informatiche, oltre a migliorare la governance dei media. È stato suggerito di rafforzare la protezione delle fonti e di introdurre una certificazione volontaria per gli influencer dell’informazione.
In aggiunta, il comitato ha raccomandato di creare un nuovo dovere di responsabilità democratica e di redistribuire parte della ricchezza generata dai fornitori di servizi digitali per migliorare l’informazione. È stata sollecitata una maggiore visibilità dei contenuti informativi sulle grandi piattaforme e l’introduzione di misure più rigorose contro la disinformazione e il cyberbullismo, con un focus sul Digital Services Act (DSA).
Raccomandazioni per i professionisti dell’informazione
Il comitato ha avanzato due raccomandazioni specifiche per i professionisti dell’informazione. La prima suggerisce di avviare un processo di certificazione proattivo per rafforzare la fiducia e garantire l’efficacia delle politiche pubbliche. La seconda raccomandazione invita a sviluppare uno strumento di gestione collettiva per i media, promuovendo una transizione verso un’economia basata sui contenuti anziché sui link, con possibili licenze collettive.
L’incontro ha rappresentato un importante passo avanti nella discussione sul futuro dell’informazione, evidenziando la necessità di un impegno collettivo per affrontare le sfide contemporanee nel settore.