
Il 19 marzo 2025, a Roma, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato un significativo sviluppo per l’area dell’ex centrale a carbone nel porto di Brindisi. Sono state ricevute oltre 50 manifestazioni di interesse da parte di diversi soggetti industriali, che hanno presentato progetti mirati alla riconversione e reindustrializzazione della zona entro il termine stabilito del 17 marzo. Le proposte abbracciano settori cruciali come le energie rinnovabili, la logistica, i trasporti, l’ICT-datacenter, l’aeronautica, l’agroalimentare, il turismo, l’economia circolare, oltre a quelli navale e della cantieristica.
Obiettivi della reindustrializzazione
Il ministro Adolfo Urso ha sottolineato l’importanza di questo passo per il rilancio di un’area strategica per l’Italia. “Vogliamo che Brindisi diventi un esempio di come la transizione energetica e la sostenibilità possano generare sviluppo e occupazione“, ha dichiarato. L’intento è di trasformare l’area in un modello concreto di integrazione tra sostenibilità e industria, puntando a un futuro più verde e tecnologico.
Strategia di attuazione
L’iniziativa è stata promossa dal Comitato per il coordinamento del phase-out della centrale a carbone di Cerano, sotto la presidenza del Mimit. Si basa su un nuovo modello di attuazione che prevede una strategia condivisa tra le istituzioni e i soggetti locali. L’obiettivo principale è la creazione di un piano di sviluppo per Brindisi, che prevede investimenti strategici per la riconversione dell’area e la crescita economica e sociale, da formalizzare attraverso un accordo di programma.
Processo di sviluppo e fattibilità
Il piano di reindustrializzazione si articola in fasi progressive che porteranno alla stipula di un accordo di programma con piani di sviluppo per l’intera città. Gli uffici tecnici del Mimit sono attualmente impegnati nella verifica della fattibilità delle iniziative presentate, assicurandosi che siano in linea con la disponibilità dei siti industriali, che includono la centrale a carbone, il porto e l’intera area industriale. Questo processo mira a garantire che la transizione verso un’economia più sostenibile avvenga in modo efficace e coordinato, coinvolgendo tutti gli attori interessati.