Economia circolare: il Gruppo Hera apre Fib3R, impianto per rigenerare fibra di carbonio

Il progetto Fib3R rappresenta un passo significativo verso un futuro sostenibile, con l’obiettivo di recuperare, ridurre e riutilizzare la fibra di carbonio. Questo impianto, inaugurato dal Gruppo Hera il 11 marzo 2025 a Imola, situato nel cuore della Motor Valley emiliana, è il primo in Europa dedicato alla rigenerazione della fibra di carbonio su scala industriale. L’iniziativa mira a diminuire l’uso di fibra vergine, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale associato alla sua produzione.

La tecnologia innovativa di Fib3R permette di mantenere le proprietà di leggerezza e resistenza tipiche della fibra vergine. Grazie a un avanzato processo di pirogassificazione, l’impianto produce una fibra rigenerata di alta qualità, pronta per essere riutilizzata in vari settori, dall’automotive all’aerospaziale, fino al tessile e alla moda. Questo approccio non solo promuove l’innovazione, ma risponde anche a una crescente domanda di materiali sostenibili.

L’investimento per l’impianto di Imola

Il Gruppo Hera ha investito 8 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto di Imola. Questa decisione è stata guidata dalla necessità di affrontare la transizione ecologica e dalla previsione di un aumento della domanda di fibra di carbonio. L’obiettivo è integrare la crescita economica con pratiche sostenibili, posizionando l’impianto al centro della Circular Valley italiana, un’area nota per le sue iniziative di recupero e gestione dei materiali.

Il progetto ha ricevuto un significativo supporto dall’Unione Europea, che ha riconosciuto a Fib3R un contributo di oltre 2,2 milioni di euro nell’ambito del NextGenerationEU. Ogni anno, l’impianto prevede di produrre 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata, con un risparmio energetico del 75% rispetto alla produzione di fibra vergine.

La visione del Gruppo Hera

Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera, ha sottolineato l’importanza di Fib3R come primo impianto in Europa per il riciclo della fibra di carbonio. L’iniziativa è parte di una strategia più ampia, che prevede investimenti di 2 miliardi di euro nel periodo 2024-2028, destinati alla rigenerazione delle risorse e alla creazione di modelli di business sostenibili. L’impianto non solo riduce l’impatto ambientale, ma crea anche nuove opportunità di mercato, aumentando la resilienza delle filiere produttive.

L’inaugurazione ha visto la partecipazione di figure di spicco come il sindaco di Imola, Marco Panieri, e l’assessora all’ambiente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo. Durante l’evento, sono stati discussi temi legati all’innovazione e alla sostenibilità nel settore della fibra di carbonio, con interventi di rappresentanti di aziende e istituzioni accademiche.

Il processo di recupero della fibra di carbonio

Il processo di rigenerazione della fibra di carbonio avviene in un tunnel di 60 metri, dove si svolge la pirolisi e successivamente la gassificazione. Questo metodo consente di estrarre la fibra di carbonio dalla resina, garantendo un prodotto finale di alta qualità e sostenibile. La resina decomposta viene riutilizzata per generare parte dell’energia necessaria al processo, massimizzando il recupero energetico.

Ogni fase del processo è progettata per garantire la massima efficienza, con un’attenzione particolare alla sostenibilità. La tracciabilità del materiale è un altro aspetto chiave: gli scarti in fibra di carbonio vengono identificati tramite QR code, assicurando che il materiale rigenerato torni al proprietario con tutte le sue caratteristiche intatte.

Collaborazioni strategiche per il successo di Fib3R

Il successo dell’impianto di Fib3R dipende anche dalle collaborazioni con aziende leader nel settore. Leonardo, ad esempio, ha già avviato una sinergia con il Gruppo Hera per il recupero delle fibre di carbonio utilizzate nella costruzione di aeromobili. Questo tipo di partnership è fondamentale per applicare l’economia circolare nei processi produttivi, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere pratiche sostenibili.

In particolare, la Divisione Aerostrutture di Leonardo conferirà a Herambiente le fibre di scarto derivanti dalla produzione di componenti per aeromobili, come il Boeing 787 e l’Airbus A220. Questa collaborazione non solo favorisce il riciclo, ma offre anche vantaggi in termini di sostenibilità e circolarità, contribuendo a un ciclo produttivo più efficiente e responsabile.

Published by
Luca Lincinori