Descalzi: l’Africa rappresenta una valida alternativa alla Russia per l’energia

Il 18 marzo 2025, a Milano, il CEO di Eni, Claudio Descalzi, ha delineato un nuovo scenario geopolitico in cui l’Africa emerge come un’importante fonte di energia, in particolare in sostituzione della Russia, non limitandosi solo al gas. Durante un intervento, Descalzi ha sottolineato l’importanza dell’Africa nel contesto mediterraneo, evidenziando la necessità di supportare il continente, che presenta un’industria in crescita e una demografia in espansione, entrambe con un crescente fabbisogno energetico.

Il ruolo strategico dell’africa per eni

Eni ha storicamente considerato l’Africa come un secondo polo di sviluppo, dedicando circa il 50% dei propri investimenti e risorse al continente. Descalzi ha dichiarato che, sebbene il posizionamento di Eni sia particolarmente forte nel Nordafrica, l’azienda ha una significativa presenza anche nel sud del continente. La crisi energetica scaturita dal conflitto tra Russia e Ucraina ha evidenziato l’importanza di fornire gas all’Africa, e quando l’Italia ha avuto bisogno di approvvigionamenti, Eni ha trovato facile convincere i partner africani a soddisfare le proprie richieste. Tuttavia, Descalzi ha messo in guardia sulla sostenibilità di questa situazione, poiché l’Africa, con la sua crescita industriale e demografica, avrà necessità sempre più pressanti di energia.

Le sfide e le opportunità delle energie rinnovabili

Descalzi ha evidenziato che lo sviluppo del gas rimane una priorità, mentre il petrolio potrebbe assumere un ruolo marginale. Ha anche accennato alla necessità di investire nelle energie rinnovabili, nonostante le difficoltà legate ai contesti ambientali, come quelli della regione subsahariana, dove le condizioni climatiche possono ostacolare l’installazione di pannelli solari. La stagione delle piogge, ad esempio, può danneggiare gravemente queste infrastrutture. L’importanza di sviluppare le rinnovabili in Africa è cruciale, e Descalzi ha affermato che le energie rinnovabili “on grid” stanno guadagnando terreno.

Le biomasse come risorsa energetica in africa

Un altro aspetto importante menzionato da Descalzi riguarda l’uso delle biomasse, che rappresentano una delle risorse più sfruttate per la produzione di energia in Africa. Tuttavia, l’uso domestico di queste risorse avviene spesso in modo rudimentale, causando danni significativi alla salute. Paesi come Kenya, Costa d’Avorio e Ruanda, che vantano un’agricoltura ben sviluppata, potrebbero trarre vantaggio da un approccio più strutturato alla produzione di energia. Eni ha fissato l’obiettivo di produrre circa un milione di tonnellate all’anno di olio vegetale, che soddisferebbe tra il 20% e il 35% delle proprie necessità energetiche. Attualmente, l’azienda ha già raggiunto una produzione di 120.000 tonnellate di olio vegetale e ha avviato progetti di sviluppo locale di bio raffinerie, creando quasi 100.000 posti di lavoro per agricoltori tradizionali e nuovi professionisti specializzati in questo settore, non solo in Africa, ma anche in Medio Oriente, Mediterraneo e Estremo Oriente.

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Ludovica Loringa