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Roma, 1° marzo 2025 – Dopo un primo rinvio, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto bollette, stanziando 3 miliardi di euro per sostenere famiglie e imprese. Contestualmente, è stato approvato un disegno di legge delega per la promozione dell’energia nucleare sostenibile.
Il decreto bollette e le famiglie
Il decreto bollette si rivolge principalmente alle fasce di popolazione a basso reddito, con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore ai 25 mila euro. Secondo Davide Tabarelli, presidente e fondatore di NE-Nomisma Energia, questa misura è particolarmente significativa, in quanto rappresenta un cambiamento rispetto ai precedenti limiti fissati a 15 mila euro. Tabarelli sottolinea che questo approccio, sebbene provenga da un governo che non si identifica esplicitamente con la sinistra, mostra una forte inclinazione verso politiche sociali aggressive. La maggior parte delle risorse sarà destinata alle famiglie, il che segna un passo importante nell’affrontare le difficoltà economiche di chi ne ha più bisogno.
Impatto del decreto sulle imprese
Per quanto riguarda le imprese, il decreto offre un supporto che, sebbene utile, potrebbe risultare insufficiente. Le piccole e medie imprese, in particolare, stanno affrontando un periodo di calo nella produzione industriale. Tabarelli evidenzia che l’impatto sulle bollette varia notevolmente, ma generalmente rimane contenuto. Le politiche pubbliche tendono a concentrarsi su chi ha un elevato consumo energetico, e il decreto si propone di fornire aiuti a queste realtà. Con l’arrivo della primavera, i prezzi dell’energia sono destinati a scendere, il che potrebbe alleviare parte della pressione economica. Tuttavia, i problemi strutturali legati all’esposizione al mercato internazionale rimangono irrisolti, e il decreto, pur apportando un aiuto immediato, non modifica questa situazione. Il governo prevede di erogare aiuti nei prossimi tre mesi, ma Tabarelli avverte che questi 3 miliardi rappresentano solo un palliativo e non affrontano il problema del debito pubblico.
Il ruolo del nucleare nel futuro energetico italiano
Il dibattito sull’energia nucleare si fa sempre più rilevante, soprattutto considerando che l’Italia è il paese europeo che importa la maggior parte della sua elettricità, gran parte della quale proviene da centrali nucleari francesi. Tabarelli afferma che l’Italia è già parzialmente dipendente dal nucleare, ma si trova ad affrontare sfide significative, come la gestione delle scorie nucleari delle centrali chiuse nel 1987.
Il costo attuale dell’energia nucleare si aggira tra i 100 e i 150 euro per megawattora, mentre il prezzo dell’elettricità in Italia ha raggiunto i 120 euro per megawattora. La Francia, grazie alla sua forte produzione nucleare, riesce a mantenere bollette più basse rispetto ad altri paesi europei. Nonostante le difficoltà, Tabarelli sostiene che l’Italia debba considerare seriamente il nucleare come opzione per affrontare le problematiche climatiche e per garantire un approvvigionamento energetico stabile e a basse emissioni di CO2. Tuttavia, la realizzazione di nuove centrali nucleari in Italia presenta ostacoli significativi, inclusi i precedenti referendum e una forte resistenza pubblica. Sarà fondamentale identificare chi dovrà sostenere gli investimenti necessari per un futuro energetico sostenibile.