
Il commercio globale si conferma capace di affrontare le sfide poste dalla politica dei dazi di Trump e dalle reazioni di altri Paesi, in un contesto di crisi che segue la pandemia e i conflitti in Ucraina e Gaza. Secondo il rapporto pubblicato nel 2025, si prevede un possibile “rallentamento” della crescita, ma la tendenza ĆØ destinata a continuare, con i Paesi emergenti che giocheranno un ruolo sempre piĆ¹ significativo. Le proiezioni indicano un incremento dellāimport-export fino al 2029, con lāItalia che, sebbene affronti incertezze legate ai dazi statunitensi, vede i propri macchinari industriali al vertice delle esportazioni, rappresentando il 19% del totale, con gli Stati Uniti come principale mercato e una crescita del 6,7%.
Atlante del commercio 2025
Questi elementi emergono dallāAtlante del commercio 2025, realizzato per Dhl dai ricercatori della New York University Stern School of Business, presentato a CittĆ del Messico. La scelta di questa location non ĆØ casuale: il Messico ĆØ uno dei Paesi in rapida espansione, ma le sue prospettive di crescita sono minacciate dalle politiche commerciali statunitensi. In questo contesto, Dhl ha inaugurato un nuovo maxi-hub nei pressi dellāaeroporto di QuerĆ©taro, evidenziando lāimportanza strategica della regione.
John Pearson, amministratore delegato di Dhl Express, ha commentato i risultati dellāanalisi, sottolineando segnali positivi per il commercio globale. Ha affermato che il settore ha dimostrato una notevole capacitĆ di adattamento a sfide passate, come la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia, e che Dhl rimane impegnata a garantire efficienza e sicurezza ai propri clienti.
Previsioni di crescita e mercati emergenti
Le stime contenute nel rapporto rivelano che gli scambi di merci potrebbero crescere a un tasso medio annuale del 3,1% nei prossimi cinque anni. I Paesi che si affermano come leader in termini di crescita includono India, Vietnam, Indonesia e Filippine. Al contrario, lāEuropa mostra un tasso di crescita piĆ¹ lento ma continua a mantenere una posizione di rilievo nel commercio globale. La Cina, pur rimanendo un attore principale, sta cercando nuove rotte per esportare verso gli Stati Uniti, poichĆ© si registrano cali nelle esportazioni dirette, mentre aumenta il volume di merci cinesi che arrivano negli Usa dopo aver transitato in altri Paesi.
Steven Altman, ricercatore della New York University Stern e curatore del rapporto, ha identificato sei motivi per cui la globalizzazione continuerĆ a prosperare nonostante le politiche di Trump. Tra questi, la resilienza dei flussi commerciali e il fatto che gli Stati Uniti non hanno sufficiente capacitĆ commerciale per invertire il corso della globalizzazione. I Paesi emergenti sono pronti a colmare eventuali vuoti di mercato lasciati dagli Stati Uniti, che potrebbero rivedere o annullare molti dazi.
Impatto delle politiche statunitensi sull’Unione Europea
Per quanto riguarda lāUnione Europea, Altman ha osservato che lāinnalzamento delle barriere commerciali avrĆ un impatto immediato negativo, aumentando i costi. Tuttavia, nel lungo termine, potrebbero aprirsi nuove opportunitĆ per lāUnione, che, grazie alla dimensione del suo mercato, potrebbe assorbire meglio le conseguenze di tali politiche. I Paesi colpiti dai dazi statunitensi potrebbero intensificare i loro scambi con l’Europa, ma tutto dipenderĆ dall’attuazione concreta delle politiche commerciali statunitensi, in un contesto di grande incertezza.
Secondo le stime piĆ¹ pessimistiche, lāintroduzione di dazi addizionali del 45% sui prodotti cinesi e del 15% su quelli provenienti da altri Paesi potrebbe portare a una riduzione del 9-10% dei volumi del commercio globale nei prossimi anni. Tuttavia, il sistema commerciale mondiale ĆØ ritenuto in grado di assorbire questo calo e di continuare a crescere dopo un periodo di assestamento.