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Bruxelles si prepara a fronteggiare l’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo all’innalzamento delle tariffe al 25% sulle importazioni europee, in particolare nel settore delle auto. Il commissario europeo per l’Economia, Valdis Dombrovskis, ha definito tali dazi “ingiustificati”, avvertendo che potrebbero portare a una frammentazione dell’economia globale con un potenziale calo del Pil mondiale fino al 7%. Dombrovskis ha dichiarato a La Repubblica che l’Unione Europea continuerà a dialogare con gli Stati Uniti, mantenendo un approccio costruttivo, ma è pronta a rispondere in modo deciso con misure di contro-dazi quando necessario.
Macron: “Dazi reciproci su acciaio e alluminio”
A pochi giorni dalla sua visita a Washington, il presidente francese Emmanuel Macron ha aperto alla possibilità di introdurre “dazi reciproci” su acciaio e alluminio in risposta alle misure annunciate da Trump. Durante una conferenza stampa tenuta a Porto con il primo ministro portoghese Luis Montenegro, Macron ha sottolineato l’importanza di proteggere gli interessi europei, affermando: “Dobbiamo proteggerci e non mostrarci in qualche modo deboli di fronte a queste misure”. Questo approccio riflette la crescente preoccupazione all’interno dell’Unione Europea riguardo all’impatto delle decisioni statunitensi sul mercato europeo.
L’irritazione della Commissione Ue
La Commissione Europea ha manifestato la propria irritazione per i toni utilizzati da Trump, il quale ha descritto la nascita dell’Unione Europea come una “fregatura” per gli Stati Uniti, lamentando un “deficit commerciale” di 300 miliardi di dollari. Olof Gill, portavoce per il Commercio della Commissione, ha risposto alle affermazioni del presidente americano, affermando che l’Unione Europea ha rappresentato un’opportunità per gli Stati Uniti, creando un mercato unico che ha facilitato il commercio e ridotto i costi per gli esportatori. Gill ha evidenziato come le aziende americane abbiano beneficiato dell’integrazione economica europea, generando entrate significative grazie a un mercato unificato.
Lange (S&D): “Pronti a misure di controbilanciamento”
Le reazioni alle dichiarazioni di Trump non si sono fatte attendere tra gli europarlamentari, sia della maggioranza che dell’opposizione. Bernd Lange, presidente della commissione Inta sul Commercio Internazionale e membro del gruppo S&D, ha affermato che il primo passo deve essere quello di evitare un’escalation. Tuttavia, ha avvertito che, se questo tentativo dovesse fallire, l’Unione Europea deve essere pronta a rispondere immediatamente con misure di controbilanciamento. Questo sottolinea la determinazione dell’Europa a difendere i propri interessi commerciali in un contesto di crescente tensione.
De Meo (Ppe): “Evitare guerre commerciali”
Dalla parte del Partito Popolare Europeo, la reazione è stata più cauta. Salvatore De Meo, eurodeputato forzista, ha invitato a una reazione ferma, ma ha sottolineato l’importanza di evitare guerre commerciali. Questo approccio riflette la preoccupazione di molti leader europei che temono che un conflitto commerciale possa danneggiare ulteriormente le economie già fragili e complicare ulteriormente le relazioni tra Europa e Stati Uniti.
Vieira (Verdi): “Pronti a guerra commerciale”
Dall’altro lato, Catarina Vieira, europarlamentare portoghese dei Verdi/Ale, ha preso una posizione più dura, affermando che, se Trump dovesse procedere con dazi unilaterali senza impegnarsi in negoziati significativi, l’Unione Europea sarà costretta ad agire rapidamente, avviando una guerra commerciale. Questa affermazione mette in evidenza le tensioni crescenti e le divisioni all’interno dell’Unione Europea riguardo alla risposta da adottare nei confronti delle politiche americane.
Sfumature differenti
Secondo Agathe Demarais, senior policy fellow dell’European Council on Foreign Relations, non tutti i Paesi dell’Unione Europea subiranno le stesse conseguenze dai dazi del 25% sulle auto e altri beni. Paesi come Austria, Finlandia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo e Svezia potrebbero essere maggiormente colpiti, data la loro dipendenza dall’export verso gli Stati Uniti. Questa differenza di impatto spiega le reazioni variegate tra i diversi Stati membri, ognuno dei quali ha interessi economici specifici da tutelare.
I dati sull’export Ue in Usa
Un’analisi del centro studi di Confindustria ha rivelato che l’export europeo verso gli Stati Uniti rappresenta il 19,7% del totale. Per alcuni Paesi, come l’Italia, questa percentuale supera il 22%, con ripercussioni significative su settori cruciali come bevande, chimico-farmaceutico, automotive, superconduttori, manifatturiero, moda e agroalimentare. La potenziale introduzione di dazi potrebbe avere conseguenze devastanti per questi settori, influenzando l’occupazione e la crescita economica in tutta l’Unione.
Missione VdL in India
Mentre si intensificano le tensioni commerciali, Bruxelles non si limita a rispondere agli Stati Uniti, ma cerca anche di espandere i propri orizzonti commerciali. Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Europea, si è recata a Nuova Delhi per incontrare il primo ministro indiano Narendra Modi. L’incontro, che ha visto la partecipazione di alcuni commissari europei, ha avuto come obiettivo il rafforzamento dei legami economici tra l’Unione Europea e l’India, seguendo l’esempio di accordi già avviati con la Cina e alcuni Paesi dell’America Latina.
I legami Ue-India
L’Unione Europea si conferma come il principale partner commerciale per l’India, con un valore di scambi che nel 2023 ha raggiunto i 124 miliardi di euro, pari al 12,2% del totale. Questo legame economico è più forte rispetto a quello con gli Stati Uniti e la Cina, entrambi fermi intorno al 10%. L’Unione Europea rappresenta anche la seconda destinazione delle esportazioni indiane, subito dopo gli Stati Uniti, mentre la Cina occupa solo il quarto posto.
Verso rapporti economici più solidi
Guardando al futuro, gli scambi di merci tra Unione Europea e India sono cresciuti di quasi il 90% nell’ultimo decennio. Questo trend suggerisce che l’India potrebbe scalare la classifica dei partner commerciali di Bruxelles. Attualmente, nel 2023, l’India occupava il nono posto, ma in caso di escalation delle tensioni con gli Stati Uniti, la situazione potrebbe cambiare rapidamente, aprendo nuove opportunità di collaborazione economica per l’Unione Europea.