
Donald Trump sta pianificando di introdurre nuove tariffe sulle importazioni di veicoli a partire dal 2 aprile 2025. Secondo quanto riportato da fonti interne, l’ex presidente degli Stati Uniti sta considerando un approccio in due fasi per le sue politiche tariffarie, utilizzando poteri raramente invocati per implementare misure d’emergenza. Questa strategia è volta a garantire un quadro giuridico solido per le tariffe, mentre il governo cerca di raccogliere fondi per i tagli fiscali previsti.
Le nuove tariffe annunciate per il 2 aprile
Il 2 aprile 2025 è stato designato da Trump come il giorno in cui verranno svelate le nuove tariffe, un evento descritto come il “giorno della liberazione”. Questa dichiarazione ha spinto i paesi stranieri a cercare esenzioni dalle nuove misure. Durante un discorso tenuto la settimana scorsa, Trump ha confermato che saranno imposte tariffe “sostanziali” ai partner commerciali degli Stati Uniti, pur lasciando intendere che alcune nazioni potrebbero ricevere una “tregua”.
I dazi sulle importazioni di petrolio venezuelano
In un contesto di crescente tensione commerciale, Trump ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi sugli acquirenti di petrolio venezuelano, inclusa la Cina. In un’intervista, il presidente ha dichiarato di sentirsi a disagio per i costi elevati che gli Stati Uniti hanno dovuto affrontare, ma ha confermato che le nuove misure saranno “sostanziose”. Questo approccio riflette le incertezze interne all’amministrazione riguardo alla direzione delle politiche tariffarie.
Indagini della Sezione 301
Tra le opzioni discusse dallo staff di Trump c’è l’avvio di indagini ai sensi della Sezione 301 per valutare le pratiche commerciali dei partner. Le autorità potrebbero avvalersi dell’International Emergency Economic Powers Act o della Sezione 338 del Tariff Act del 1930 per imporre tariffe che potrebbero raggiungere il 50%. Queste azioni sono parte di una strategia più ampia per affrontare le preoccupazioni legate al commercio internazionale.
Tariffe sulle importazioni di veicoli
Fonti legali e consulenti vicini all’amministrazione hanno rivelato che Trump potrebbe applicare tariffe sulle importazioni di veicoli a partire dal 2 aprile, riprendendo uno studio sulla sicurezza nazionale risalente al suo primo mandato. Un’altra possibilità, sebbene considerata meno probabile, è l’applicazione della Sezione 122 del Trade Act del 1974, che consente di imporre tariffe temporanee limitate al 15% per un periodo massimo di 150 giorni.
Obiettivi fiscali dell’amministrazione
Attualmente, l’amministrazione non ha ancora definito chiaramente il proprio approccio alle tariffe, poiché gli obiettivi sembrano evolversi. Nonostante le lamentele di Trump riguardo al trattamento degli Stati Uniti nei confronti dei partner commerciali, i funzionari sembrano concentrarsi maggiormente sull’uso delle tariffe per finanziare i tagli fiscali piuttosto che come strumento di negoziazione.
Incontri con i rappresentanti europei
Il segretario al commercio, Howard Lutnick, sta guidando i negoziati con i partner commerciali, ma ha espresso critiche nei confronti delle politiche fiscali e dei surplus commerciali dei paesi alleati. Martedì, Lutnick e il rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Jamieson Greer, si incontreranno con il commissario europeo per il commercio, Maroš Šefčovič, per discutere le future relazioni commerciali.
Tariffe su Messico e Canada
La politica commerciale di Trump ha mostrato segni di imprevedibilità, con annunci di tariffe su paesi alleati come Messico e Canada, seguiti da rapide revoche. Dalla sua assunzione, Trump ha imposto una tariffa del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, creando una tensione crescente con l’Unione Europea, che ha minacciato ritorsioni.