
Il 15 aprile 2025 si avvicina rapidamente, e con esso la scadenza per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi negli Stati Uniti. Tuttavia, l’agenzia delle entrate americana, l’Internal Revenue Service (IRS), prevede un calo significativo delle entrate fiscali, che potrebbe superare il 10%. Questa preoccupante notizia è stata riportata dal Washington Post, che ha raccolto informazioni da funzionari del Dipartimento del Tesoro e dell’IRS.
Previsioni di un calo drastico delle entrate fiscali
Le stime attuali suggeriscono che le entrate fiscali statunitensi potrebbero diminuire di oltre 500 miliardi di dollari rispetto ai 5.100 miliardi di dollari raccolti nel 2024. Questo calo avrà ripercussioni significative sul bilancio federale, già messo a dura prova da altre sfide economiche. Le proiezioni si basano su dati interni dell’agenzia, non resi pubblici, e indicano che il crollo delle entrate non è dovuto a fattori macroeconomici o a riforme fiscali recenti. Invece, sembra essere il risultato di cambiamenti nel comportamento dei contribuenti e dei tagli drastici effettuati all’interno dell’IRS durante l’amministrazione Trump.
Impatto dei tagli all’IRS
Dall’inizio del mandato di Donald Trump, oltre 11.000 dipendenti dell’IRS sono stati licenziati, su un totale previsto di quasi 20.000. Questo ha avuto un impatto diretto sulle divisioni che si occupano dell’assistenza ai contribuenti e dei controlli. La presidente della divisione compliance, Heather Maloy, ha recentemente lasciato l’incarico, e due commissari dell’IRS si sono dimessi nel corso di questo mandato. Questi cambiamenti hanno portato a un abbandono di numerose indagini su grandi aziende e contribuenti ad alto reddito, aggravando ulteriormente la situazione.
Effetti sul sistema fiscale americano
I dati ufficiali indicano che le dichiarazioni presentate sono diminuite dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, le proiezioni interne dell’IRS suggeriscono un calo ancora più marcato delle entrate effettivamente riscosse. Inoltre, crescono le preoccupazioni riguardo a un aumento delle discussioni online tra i contribuenti, molti dei quali sembrano intenzionati a non pagare le tasse, scommettendo sul fatto che l’agenzia non avrà le risorse necessarie per verificarli.
La situazione è particolarmente allarmante considerando che nel 2024 l’economia statunitense ha registrato una crescita del 2,8%. Non ci sono stati cambiamenti significativi nella legislazione fiscale, eppure il calo delle entrate è evidente. Fattori come i ritardi causati da incendi in California o la scelta di alcuni contribuenti di posticipare la dichiarazione non giustificano un abbassamento così drastico.
Conseguenze sul debito federale
Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dal debito federale, attualmente fissato a 36.200 miliardi di dollari. L’IRS è responsabile della raccolta di oltre il 95% delle entrate federali. Se il gettito effettivo dovesse crollare e il Congresso non intervenisse per ridurre la spesa, il governo si troverebbe costretto a incrementare il proprio indebitamento.
Un documento riservato, ottenuto dal Washington Post, rivela che i vertici dell’IRS avevano avvertito la squadra di transizione di Trump già a gennaio riguardo agli effetti dei tagli sul funzionamento dell’agenzia. In una presentazione di 68 slide, veniva raccomandata una riduzione graduale del personale, accompagnata da una forte digitalizzazione dei processi. L’analisi suggeriva che un dimezzamento del personale avrebbe comportato un dimezzamento anche dei risultati.
Infine, i dati mostrano un calo nell’efficienza dei servizi: solo l’85% delle telefonate all’IRS riceve risposta, rispetto al 93,6% dello stesso periodo del 2024. Questo rappresenta un chiaro segnale di un rallentamento operativo, mentre il sistema fiscale americano mostra segni di fragilità sempre più evidenti.