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Condominio, stai pagando più degli altri condomini l’acqua? Se hai dubbi controlla subito questo sulla bolletta

La gestione delle spese condominiali è diventata sempre più complessa, e tra queste quella legata all’acqua gioca un ruolo fondamentale.

La domanda che molti si pongono è: quanto paghiamo realmente ogni mese per avere acqua nelle nostre abitazioni? Questo articolo si propone di analizzare in dettaglio come si dividono i consumi dell’acqua in condominio e come calcolare le relative spese.

Nella maggior parte dei condomini, esiste un contatore dell’acqua unico e comune, il che rende difficile comprendere l’effettivo consumo mensile. Le bollette dell’acqua, infatti, non sono mensili ma spesso trimestrali o semestrali, complicando ulteriormente il calcolo delle spese. È fondamentale, quindi, avere una chiara comprensione di come vengono ripartiti i consumi tra i condomini.

La lettura delle bollette è il primo passo per capire le spese, ma è altrettanto importante conoscere i metodi di suddivisione utilizzati. I contatori individuali, anche se non sempre presenti, rappresentano la soluzione più trasparente per monitorare il consumo di ciascun condomino. Con un contatore personale, ogni abitante può avere un quadro chiaro di quanto consuma, rendendo più semplice la previsione della spesa mensile.

Vantaggi dei Contatori Individuali

L’installazione di contatori individuali in ogni appartamento è la soluzione preferibile dal punto di vista della giurisprudenza italiana e europea. Questo metodo non solo permette di calcolare con precisione il consumo effettivo di acqua, ma promuove anche un uso più responsabile della risorsa idrica. Infatti, sapere di essere direttamente responsabili del proprio consumo incentiva a evitare sprechi e a adottare comportamenti più sostenibili.

È importante notare che, affinché il sistema dei contatori individuali funzioni correttamente, tutti gli appartamenti devono essere dotati di questi strumenti. In caso contrario, la ripartizione delle spese deve avvenire secondo principi diversi, che possono risultare meno equi.

La Ripartizione per Millesimi di Proprietà (www.popmag.it)

Quando non ci sono contatori individuali, la spesa per l’acqua viene ripartita in modo presuntivo. Di solito, questa ripartizione avviene in base ai millesimi di proprietà, un criterio stabilito dal regolamento condominiale. Questo significa che i costi vengono divisi in proporzione alla grandezza delle unità immobiliari. E’ fondamentale che la tabella dei millesimi di proprietà sia presente nel regolamento condominiale, consultabile da qualsiasi condomino.

La regola dei millesimi si applica anche ai costi per le aree comuni, come giardini o scale, che consumano acqua. Quindi, anche se un condomino vive da solo in un appartamento grande, potrebbe pagare di più rispetto a una famiglia numerosa che occupa un appartamento più piccolo, se non ci sono contatori individuali.

L’assemblea condominiale ha la facoltà di adottare metodi di ripartizione alternativi, ma ciò deve avvenire all’unanimità. Uno dei metodi più comuni è la divisione dei costi in base al numero di persone che vivono in ciascun appartamento. Questo approccio si basa sull’idea che le famiglie più numerose tendano a consumare più acqua. Questo sistema può risultare iniquo poiché non tiene conto delle reali dimensioni delle abitazioni, né del numero di apparecchiature idriche utilizzate.

In alcune situazioni, i costi possono essere ripartiti semplicemente per appartamento, senza considerare né il numero di inquilini né le dimensioni degli immobili. Questo metodo è semplice ma può portare a risultati poco equi, poiché ignora le differenze reali nei consumi.

Calcolare la Spesa Mensile per l’Acqua

Per calcolare la spesa mensile per l’acqua in un condominio, è necessario innanzitutto identificare il metodo di ripartizione adottato. Se ci sono contatori individuali, ogni condomino pagherà in base al proprio consumo registrato. Se non ci sono contatori, si dovrà fare riferimento alla ripartizione basata sui millesimi di proprietà o su altri criteri stabiliti dall’assemblea.

Una volta stabilito il metodo di ripartizione, è fondamentale controllare la bolletta dell’acqua. Questa deve riportare il consumo totale e le relative tariffe applicate dalla società fornitrice.

Published by
Roberto Arciola