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Frappe castagnole carnevale (www.popmag.it)
Il Carnevale è una delle festività più attese in Italia, un momento di festa e tradizione in cui i dolci tipici come chiacchiere e tortelli.
Sin da gennaio, i supermercati si riempiono di questi deliziosi prodotti, pronti per essere gustati durante le celebrazioni.
Un recente sondaggio condotto da Altroconsumo, che ha coinvolto 800 consumatori iscritti alla community ACmakers, ha rivelato le preferenze degli italiani riguardo ai dolci di Carnevale e ha fornito un’interessante analisi dei prezzi in 49 punti vendita di Roma e Milano, due delle città più rappresentative del nostro Paese.
Le preferenze dolciarie degli italiani
Dall’indagine emerge chiaramente che le chiacchiere sono il dolce di Carnevale preferito da oltre il 90% degli intervistati. Questi friabili dolcetti, conosciuti anche con i nomi di frappe o bugie, conquistano il palato di grandi e piccini, diventando un simbolo della festività. Ma non sono gli unici: i tortelli, che possono essere ripieni di crema o semplici, sono graditi da un terzo dei partecipanti, con circa un quarto di essi che opta per la versione vuota. Oltre a questi due classici, ci sono anche dolci regionali che arricchiscono la tradizione carnevalesca, come il migliaccio, le zeppole, gli struffoli e le frittelle.
Un aspetto interessante emerso dal sondaggio è la divisione tra chi sceglie di preparare i dolci in casa e chi preferisce acquistarli. Circa la metà degli intervistati ha dichiarato che consumerà dolci fatti in casa, mentre l’altra metà si affiderà all’acquisto. Tra questi, più di un terzo opta per le panetterie, mentre meno della metà si rivolge alle pasticcerie. Nonostante la popolarità dei dolci da supermercato, il 75% dei partecipanti ritiene che le chiacchiere e i tortelli acquistati in pasticceria o preparati in casa siano di qualità superiore rispetto a quelli della grande distribuzione.
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Un altro aspetto cruciale dell’indagine riguarda i prezzi. Secondo i dati raccolti da Altroconsumo, le chiacchiere hanno un costo medio di 28,8 €/kg, con un incremento del 5% rispetto al 2024, mentre i tortelli si attestano a 30,2 €/kg, con un aumento del 7%. Tuttavia, per chi desidera risparmiare, il supermercato rappresenta la scelta più conveniente. Le chiacchiere nei punti vendita della grande distribuzione costano in media 9 €/kg, il che equivale a un terzo del prezzo praticato nelle panetterie (28,7 €/kg) e a un quarto rispetto a quello delle pasticcerie (37,8 €/kg). Per quanto riguarda i tortelli, il prezzo nei supermercati si attesta a circa 16 €/kg, risultando quasi la metà rispetto a quello delle panetterie (29,3 €/kg) e delle pasticcerie (35 €/kg).
È interessante notare come i prezzi possano variare notevolmente anche all’interno della stessa categoria di punti vendita. Nei supermercati, per esempio, le chiacchiere possono costare da 6 a 12,8 €/kg, mentre in panetteria il prezzo oscilla tra 13 e 55 €/kg. Le pasticcerie, invece, partono da un minimo di 20 €/kg e possono arrivare fino a 60 €/kg. Un caso particolare riguarda le chiacchiere di alta pasticceria, come quelle del Maestro Iginio Massari, che hanno scatenato polemiche per il loro prezzo di 100 €/kg, sollevando interrogativi sulla qualità e sul valore del prodotto.
Per i tortelli, i prezzi nella grande distribuzione vanno da 9,4 a 22,6 €/kg, mentre nelle panetterie si parte da 18 €/kg per arrivare a 55 €/kg. Anche qui, le pasticcerie non sono da meno, con prezzi che vanno da 20 a 48 €/kg. Un elemento comune a entrambi i dolci è che, in generale, i prezzi a Roma risultano leggermente inferiori rispetto a Milano, sebbene la differenza sia minima.