
Le preoccupazioni per una potenziale guerra commerciale, unite all’incertezza riguardo a una possibile contrazione dell’economia americana, hanno avuto un impatto significativo sui mercati finanziari. Giovedì 10 marzo 2025, l’andamento delle Borse europee ha risentito delle perdite registrate a Wall Street, segnando un’inversione di tendenza rispetto a un avvio inizialmente positivo.
Andamento delle borse europee
Nella mattinata di giovedì, le Borse europee hanno mostrato segni di ripresa. A Milano, l’indice FTSE MIB ha guadagnato un modesto 0,58%, mentre Londra ha aperto con un incremento dello 0,14%. Parigi ha visto un aumento del 0,5% e Francoforte ha registrato un +0,67% grazie a dati favorevoli sulla produzione industriale. Tuttavia, a metà giornata, il clima è cambiato drasticamente: Francoforte ha subito un calo dell’1,6%, Londra ha perso 0,8%, e sia Milano che Parigi hanno chiuso con una flessione del 0,7%.
La situazione si è ulteriormente deteriorata nel pomeriggio, con le Borse europee che hanno risentito negativamente dell’apertura debole di Wall Street. Francoforte ha chiuso con una perdita dell’1,4%, Londra ha segnato un 0,8% in meno, mentre Milano e Amsterdam hanno visto un calo dell’0,7%. Il mercato è stato caratterizzato da un clima nervoso e volatile, con Francoforte che ha registrato il calo più significativo, seguito da Madrid con un 1,2% in meno e Milano che ha chiuso con una flessione dello 0,9%. Londra ha tentato di mantenere la stabilità , ma ha comunque chiuso in ribasso di circa mezzo punto.
Wall street sotto pressione
A Wall Street, la giornata di giovedì è iniziata con un segno negativo. Il Dow Jones ha aperto con una perdita dell’1,21%, scendendo a 42.292,75 punti, mentre il Nasdaq ha ceduto il 1,97%, raggiungendo 17.841,39 punti. Lo S&P 500 ha chiuso con un calo del 1,42%, attestandosi a 5.688,27 punti. Durante la seduta, il quadro è peggiorato: il Dow Jones ha mostrato una flessione dell’1,03%, il Nasdaq ha subito un calo del 3,20% e lo S&P 500 ha chiuso con un 2,02% in meno.
Tra i titoli più colpiti, Tesla ha registrato un forte calo, perdendo il 9,17%. La flessione dell’azienda di Elon Musk ha avuto ripercussioni su tutte le altre aziende del settore tecnologico, con Alphabet in calo del 5,2%, Meta del 5,6%, Nvidia del 5,1%, Apple del 5,3%, Microsoft del 2,8% e Amazon del 3,7%. A influenzare il mercato, i dati recenti sulle vendite di Tesla in Cina hanno rivelato un calo significativo: a febbraio, le vendite sono quasi dimezzate, scendendo a 30.688 veicoli, con una contrazione del 49% su base annua e una quota di mercato nel settore delle auto elettriche che è scesa al 3,9%. L’export ha subito un impatto ancor più forte, con solo 3.911 unità esportate, segnando un crollo del 87%.