Le borse asiatiche mostrano un andamento contrastante mentre i future su Wall Street registrano un calo. Gli investitori manifestano preoccupazione per la stabilità dell’economia americana, in un contesto in cui i dati sull’inflazione provenienti dalla Cina, riferiti a febbraio e scesi oltre le attese (-0,7%), evidenziano forti pressioni deflazionistiche su Pechino.
A Tokyo, il mercato segna un incremento dello 0,4%, insieme a Seul che guadagna lo 0,3% e Sydney con un +0,2%. Al contrario, Hong Kong subisce una flessione dell’1,7%, mentre i listini cinesi di Shanghai e Shenzhen si muovono in modo fiacco, rispettivamente a -0,2% e +0,1%. A New York, i future su Wall Street perdono circa mezzo punto percentuale, mentre quelli delle borse europee mostrano segnali di rialzo.
I dati poco incoraggianti sul mercato del lavoro americano, con un tasso di disoccupazione salito al 4,1%, insieme ai tagli nei posti di lavoro pubblici e le incertezze legate alla politica tariffaria del presidente americano Donald Trump, contribuiscono a un clima di avversione al rischio sui mercati. Trump ha annunciato un “periodo di transizione” per l’economia, senza escludere la possibilità di una recessione, aumentando le preoccupazioni riguardo l’andamento dell’economia statunitense.
In attesa dei dati sull’inflazione americana previsti per mercoledì, i rendimenti dei Treasury sono in flessione. Il mercato si aspetta un possibile nuovo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a maggio per sostenere l’economia. Il dollaro rimane debole, scendendo ai minimi da novembre rispetto all’euro (1,0837). Il prezzo dell’oro si attesta a 2.913 dollari l’oncia (-0,1%), mentre il petrolio WTI scende sotto quota 67 dollari al barile, con una flessione dello 0,2% a 66,94 dollari, influenzato dai timori riguardanti l’economia cinese. Anche il bitcoin registra un calo dell’1%, posizionandosi poco sopra gli 82 mila dollari.