
Il 10 marzo 2025, le Borse europee hanno subito un brusco rallentamento all’apertura, con i listini che si sono rapidamente spostati in territorio negativo. A Milano, il mercato ha registrato una flessione dello 0,76%, mentre Francoforte ha segnato un calo dello 0,3%, Londra dello 0,2% e Parigi dello 0,1%. Il pessimismo è alimentato da preoccupazioni riguardanti l’economia americana, che si trova a fronteggiare incertezze legate alla politica commerciale di Donald Trump, ai tagli di spesa e ai segnali di debolezza nel mercato del lavoro.
Timori per l’economia americana
Le incertezze sull’andamento dell’economia statunitense continuano a pesare sulle Borse europee. Il mercato è influenzato dalle politiche commerciali imprevedibili del presidente Trump e dai recenti tagli alla spesa pubblica, che destano preoccupazioni tra gli investitori. Inoltre, il mercato del lavoro mostra segnali di fragilità , contribuendo a un clima di sfiducia tra gli operatori economici. A New York, i futures su Wall Street hanno ulteriormente perso terreno, con il Nasdaq in calo dell’1% e l’S&P 500 dello 0,85%.
Andamento dei mercati e dei prezzi
La situazione economica è complicata anche da spunti deflazionistici provenienti dalla Cina, dove a febbraio i prezzi hanno registrato una diminuzione superiore alle attese, con un calo dello 0,7%. Questo scenario ha spinto gli investitori a riconsiderare le proprie strategie, portando a un recupero dei bond. In Europa e negli Stati Uniti, si prevede un possibile taglio dei tassi per sostenere la crescita economica. I rendimenti dei Btp sono scesi di tre punti base, attestandosi al 3,93%, mentre lo spread con il Bund è rimasto invariato a 112 punti base.
Settori in difficoltà e performance azionarie
Nel contesto attuale, il settore petrolifero ha mostrato segni di debolezza, con il prezzo del Wti che si mantiene sotto i 67 dollari al barile, evidenziando le preoccupazioni per l’economia cinese. Il gas, invece, ha recuperato quota 40 euro in Europa, con i futures Ttf in aumento dello 0,8% a 40,3 euro per megawattora. A Milano, alcuni titoli hanno registrato performance positive, come Hera (+2,3%), Amplifon (+1,7%) e Leonardo (+1,6%). Tuttavia, il settore bancario e gli asset manager hanno subito perdite significative, con Bper in calo del 3,8%, Popolare di Sondrio del 3,4%, Azimut del 3,2%, Mps del 3,2% e Fineco del 3,1%, a causa delle turbolenze create dalle politiche di Trump e delle aspettative di nuovi tagli ai tassi.