ROMA – Gli aiuti del governo italiano per affrontare l’emergenza del caro energia subiscono un nuovo ritardo. Il decreto Bollette è atteso per venerdì 27 febbraio 2025, alle ore 10, con un ritardo di tre giorni rispetto alla scadenza inizialmente prevista. La decisione di posticipare la riunione del Consiglio dei ministri, originariamente programmata per martedì, è stata presa dalla premier Giorgia Meloni, che ha giudicato “non soddisfacente” la bozza elaborata dai ministeri dell’Economia e dell’Ambiente. Da Palazzo Chigi emerge la necessità di misure “più efficaci” a sostegno delle famiglie e delle imprese, con un focus particolare sui soggetti più vulnerabili.
Le prime avvisaglie di un rinvio si sono manifestate nella mattinata, quando non è stata convocata la riunione pre-consiliare. I tecnici dei ministeri coinvolti sono stati incaricati di rivedere le misure proposte. Tra i temi da affrontare ci sono i sostegni alle imprese, ma le simulazioni attualmente in corso riguardano anche l’estensione del bonus sociale, ovvero lo sconto in bolletta attualmente riservato alle famiglie con un Isee inferiore a 9.530 euro, o fino a 20 mila euro per le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico. Questa revisione mira a garantire un supporto più ampio a coloro che ne hanno maggior bisogno.
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha proposto di eliminare il divario tra il costo del gas sul mercato all’ingrosso italiano (l’indice Psv) e quello del mercato di riferimento europeo (il Ttf di Amsterdam). Questa misura comporterebbe un costo di circa 200 milioni di euro, ma si stima che il vantaggio per i consumatori, in particolare per le imprese, potrebbe ammontare a circa 1,3 miliardi di euro. Si sta anche valutando il rinnovo o l’estensione delle concessioni idroelettriche, che dovrebbero però essere subordinate all’assegnazione al Gse del diritto di ritirare una parte dell’elettricità prodotta da tali impianti, un aspetto fondamentale per garantire una gestione sostenibile delle risorse energetiche.
Secondo una nota di Confcommercio-Imprese per l’Italia, la bolletta elettrica di gennaio 2025 ha mostrato un incremento medio del 24% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e del 56,5% rispetto al 2019. Anche il costo del gas ha registrato un aumento significativo, con un +27% rispetto al 2024 e un +90,4% rispetto al 2019. Questi dati evidenziano come le piccole e medie imprese stiano affrontando una crescente pressione economica, con il prezzo dell’energia elettrica in Italia a 143 euro/Wh, superiore del 40% rispetto alla Spagna e di quasi il 30% rispetto a Francia e Germania. Le associazioni di categoria chiedono interventi urgenti, tra cui la progressiva sterilizzazione degli oneri generali di sistema, che attualmente gravano per il 23% sulle bollette elettriche del terziario, al fine di ridurre i costi per i clienti finali.
Durante la riunione del Consiglio dei ministri di venerdì, sarà presentato anche il disegno di legge delega sul nucleare. Questo provvedimento, unitamente ai decreti delegati che il governo dovrà emanare entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, è pensato per ripristinare il quadro normativo necessario per la realizzazione, gestione e controllo delle centrali nucleari in Italia. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso la diversificazione delle fonti energetiche del paese, in un contesto di crescente crisi energetica.