
Martedì 25 marzo 2025, a Fermo, sono stati ufficialmente avviati i lavori per la costruzione di un impianto di biodigestione anaerobica destinato al trattamento dei rifiuti organici, noti come Forsu. Dopo sei anni e mezzo dall’inizio del progetto, la ditta Edilalta, proveniente dalla Puglia, ha ricevuto l’incarico di realizzare questa struttura innovativa. Il presidente di Asite, Alberto Paradisi, ha dichiarato che l’impianto trasformerà i rifiuti in energia, contribuendo così a un modello di economia circolare. Il costo totale del progetto ammonta a 36 milioni di euro, di cui 25 milioni provengono da fondi del Pnrr. La durata prevista per la realizzazione è di 485 giorni.
Dettagli del progetto
Il nuovo biodigestore avrà la capacità di trattare 35mila tonnellate di rifiuti organici all’anno. Attualmente, questi rifiuti vengono smaltiti in discarica, ma con l’entrata in funzione dell’impianto, il loro trattamento subirà una significativa evoluzione. Paradisi ha sottolineato che l’azienda non utilizzerà più la discarica per il Forsu, posizionandosi come uno dei pochi impianti di questo tipo nelle Marche meridionali.
Il processo di biodigestione prevede una fase preliminare in cui i rifiuti organici saranno separati da eventuali impurità come sabbie e metalli. I rifiuti selezionati saranno poi trasferiti in due silos, dove avverrà il trattamento vero e proprio delle 37mila tonnellate di rifiuti organici all’anno. Questo processo porterà alla produzione di tre diversi output.
Output e benefici ambientali
Grazie al biodigestore, si prevede la produzione annuale di 3 milioni di metri cubi di biometano, che saranno immessi nella rete del gas. Inoltre, il processo genererà 28mila metri cubi di acqua depurata, riutilizzabile in seguito. Infine, il trattamento dei rifiuti produrrà 12mila tonnellate di compost solido, utile per l’agricoltura. Questi risultati evidenziano l’importanza del progetto nel contesto dell’economia circolare, con l’impianto che diventerà operativo nel 2026.
Collaborazioni e finanziamenti
Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, ha evidenziato la complessità del progetto, sottolineando che il Comune ha partecipato al bando del Pnrr. Tra le 550 domande presentate, Fermo si è classificato in ultima posizione utile, ottenendo così un finanziamento di 25 milioni di euro. Calcinaro ha affermato che, sebbene non sia l’appalto più grande mai gestito dal Comune, rappresenta sicuramente uno dei più significativi. I lavori dovranno essere completati entro maggio 2026, rispettando le scadenze per la rendicontazione dei fondi.
Con l’inizio dei lavori, Fermo si prepara a un’importante innovazione nel settore della gestione dei rifiuti, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e promuovere pratiche sostenibili.